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Il settore delle costruzioni è in crescita, ma non raggiunge risultati medi all’altezza di altri settori dell’economia. La sfida del presente e del futuro è la digitalizzazione, capace di rendere più performante il settore non solo in fase di progettazione, come già accade, ma anche in cantiere.
La ricerca “La digitalizzazione nel settore delle costruzioni: scenari e potenzialità del mercato”, realizzata da GS1 Italy in collaborazione con CRESME e presentata durante l’evento “Digitalize or die? Tracciabilità, interoperabilità e sostenibilità per la modernizzazione delle costruzioni”, ha provato a fare il punto della situazione attuale del settore e a immaginare gli sviluppi del prossimo futuro.
Il valore aggiunto per ora lavorata
Secondo gli ultimi rilievi risalenti al 2021, il settore delle costruzioni vale 223 miliardi di euro.
Il valore aggiunto per ora lavorata nel settore delle costruzioni ha visto una crescita del 9,2% rispetto alla media del triennio 2017-2019, toccando nel 2022 i 26 euro per le imprese edilizie e i 25 euro per gli studi di architettura e di ingegneria.
Si tratta di risultati molto positivi, superiori a quelli della media dell’economia italiana (+2,8%), con un valore aggiunto per ora lavorata nettamente maggiore (36,5 euro).
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Produttività in crescita, un primato italiano
La produttività del settore ha interessato sia gli anni antecedenti la pandemia, con un +1,5% annuo nel periodo 2017-2019, sia in concomitanza con un +9,2% nel 2022, mentre la media nazionale ha visto rispettivamente un +0,4% e un +2,8%.
Si tratta di una peculiarità tutta italiana, che emerge confrontando la crescita di produttività nel corso degli ultimi sei anni del nostro Paese (+2,0% medio annuo) con i risultati di Germania, (-0,8% ), Spagna (-4,5%) e Francia (-1,0%).
A cosa si devono questi risultati
Tra le ragioni all’origine di questi risultati troviamo:
- il rapido incremento dei prezzi;
- la sottostima nel calcolo dei deflatori e delle ore effettivamente lavorate;
- la spinta data dagli incentivi per la ristrutturazione (le stime rivelano che questa riguarderebbe circa il 30% del totale degli investimenti).
Si aggiungono poi: l’espansione del mercato delle infrastrutture; il maggior rilievo della componente impiantistica e, infine, l’ottimizzazione della gestione dei processi e della digitalizzazione.
Come migliorare la produttività oraria
Nonostante questi interessanti risultati resta ancora strada da fare: occorre in primis portare la digitalizzazione in cantiere e ottimizzare la filiera lunga che riguarda il settore.
A ledere le performance di settore troviamo il costo dell’errore strettamente legato all’attività edilizia con previsioni di spesa e tempi di esecuzione che si allungano rispetto alle previsioni e il difficile coordinamento tra i vari membri della filiera, che causa forti inefficienze.
“Sostenibilità e digitalizzazione” saranno le parole chiave del prossimo decennio, a dirlo Paolo Cibien, industry engagement director di GS1 Italy, che ha commentato:
Il mondo delle costruzioni parte in ritardo ma, proprio per questo, potrà ottenere maggiori benefici da un processo di digitalizzazione capace di ridisegnare i comportamenti della filiera, i modelli di offerta, i livelli di produttività, i rapporti con la domanda, oltre a consentire nuovi obiettivi qualitativi in termini di sicurezza e sostenibilità.