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Quando dei rumori causati da un vicino disturbano il sonno e il riposo o le occupazioni che si stanno svolgendo, come lo studio o il lavoro, ci si chiede di quale tipo di reato si tratta e come ci si può tutelare.
Vediamo quale è la differenza tra disturbo della quiete pubblica e inquinamento acustico.
Che cosa significa disturbo della quiete pubblica?
L’articolo 659 del Codice Penale definisce così il reato di disturbo della quiete pubblica: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309. Si applica l’ammenda da euro 103 a euro 516 a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell’Autorità“.
Rientra in questa fattispecie di reato qualunque condotta che impedisce le occupazioni altrui tramite emissioni acustiche di qualsiasi natura e di qualsiasi origine, voci, rumori, suoni di macchinari e che disturba le attività di un numero indeterminato di persone in modo continuo e sistematico.
Qualora, invece, si tratti di un evento occasionale, di un’azione momentanea, esso non ha rilievo penale.
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Che cos’è l’inquinamento acustico
L’inquinamento acustico è definito dalla Legge n. 447/1995 come l’introduzione di rumore tale da provocare non solo fastidio o disturbo alle attività, ma anche pericolo per la salute umana, danno a ecosistemi, beni materiali, ambiente abitativo, monumenti, e ostacolo alla fruizione dell’ambiente da parte della collettività.
Il D.P.C.M. 14/11/1997 ha fissato i limiti massimi di esposizione ai rumori e ha introdotto lo strumento del piano di zonizzazione acustica: al di fuori di tali limiti, si può parlare quindi di inquinamento acustico.
Le violazioni in materia di inquinamento acustico sono sanzionate sotto un profilo amministrativo e non penale.
Perché consultare il Regolamento Comunale di Polizia Urbana in caso di forti rumori nel quartiere
Nel caso di comportamenti che possono turbare la quiete altrui, ma che non rientrano per la loro natura, durata o entità né nel reato di disturbo alla quiete pubblica né nella disciplina amministrativa dell’inquinamento acustico, occorre fare riferimento al Regolamento Comunale di Polizia Urbana, qualora presente.
Esso dovrebbe indicare le possibili fonti di disturbo, i parametri di riferimento e le soglie di sopportazione.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.