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Molte invenzioni della tecnologia militare o spaziale sono entrate nell’uso quotidiano civile. È il caso di Internet, delle macchine fotografiche digitali, dei walkie-talkie, dei computer, del forno a microonde e numerosi altri apparecchi o arredi per la casa.
Ad esempio, farsi la doccia in casa è una pratica consueta per l’igiene personale. La sua invenzione e introduzione nelle abitazioni civili sembra scontata, in realtà ha origini molto lontane. Questo sistema igienico è nato per necessità, come tante invenzioni casuali, vanta una lunga e ricca storia che risale a diverse civiltà antiche, e in luoghi che non potremmo immaginare. La sua evoluzione è stata influenzata da fattori tecnologici, sociali e culturali.
Ecco dove e perché è nata la doccia.
Perché si chiama doccia?
A differenza di un bagno caldo, la doccia richiama la meccanica di una cascata naturale, e aiuta a purificare in maniera più uniforme la pelle. Il getto d’acqua dilata i pori del derma, facilitando la fuoriuscita delle impurità. Inoltre, l’effetto cascata dilata le tensioni muscolari, quindi rilassa.
La doccia è un apparecchio idraulico munito di bocchetta traforata. Quelle moderne sono dotate di altri sistemi di spruzzo, più confortevoli o personalizzati, capaci di trasformare il bagno di casa in una piccola spa per il benessere.
Meno nota è invece l’etimologia del termine “doccia” che potrebbe derivare dalla parola latina “ductiōne”, o conduttura dell’acqua. Il verbo “ducĕre” significa proprio “condurre”.
La storia della doccia
Le sue origini risalfono a diverse civiltà antiche: bisogna tornare all’Antica Grecia per un viaggio completo nella storia. Vale la pena percorrerlo.
La doccia nell’Antica Grecia
I Greci furono tra i primi ad utilizzare docce vere e proprie. Infatti, nelle loro città, gli acquedotti e le fognature trasportavano l’acqua dentro e fuori delle grandi docce comunali. Le docce greche erano spesso utilizzate dagli atleti dopo gli allenamenti.
La doccia nell’Antico Egitto
Anche gli antichi egizi utilizzavano docce rudimentali. Erano composte da un serbatoio d’acqua sopraelevato che, tramite un sistema di tubi, versava l’acqua su una persona che si posizionava in piedi, sotto di essi.
Le docce egizie erano utilizzate principalmente per riti religiosi e di purificazione.
La doccia nell’Antica Roma
I romani, amanti delle terme giunte fino ai giorni nostri, adottarono la doccia dai Greci e la diffusero in tutto il loro impero.
Le terme romane includevano spesso docce pubbliche, utilizzate sia per l’igiene che per il relax, come testimoniano alcune rovine e complessi di edifici dell’epoca.
Le docce romane erano alimentate da acquedotti e utilizzavano un sistema di tubi e valvole per controllare il flusso d’acqua.
La doccia nel Medioevo
Durante il Medioevo le docce entrarono in disuso in tutta Europa. Questo declino fu dovuto principalmente alla scarsità di acqua e all’inadeguatezza delle infrastrutture urbane. Le persone si lavavano principalmente in tinozze o in bagni pubblici.
La doccia nel Rinascimento
La doccia tornò in auge durante il Rinascimento. Questa fase storica vide la riscoperta della cultura classica e delle sue usanze, tra cui la pratica di docciarsi. Gli impianti rinascimentali erano spesso ornati con elaborati mosaici e sculture.
La doccia nell’Ottocento
Durante il XIX secolo si diffuse la doccia moderna, molto simile a quella che possiamo immaginare oggi in un bagno di casa. Secondo alcune ricostruzioni storiche sarebbe stata introdotta in un luogo insospettabile, dove però fu necessaria per l’igiene di persone che convivono in uno spazio ridotto.
La doccia moderna è nata… in prigione
Lo spazio ridotto può essere quello di una prigione, o di un accampamento di fortuna, come quello di una baracca militare. Proprio in questi luoghi di reclusione, o di fortuna, sarebbe nata la doccia. Infatti, l’invenzione della doccia come la intendiamo oggi è stata attribuita al dottor Merry Delabost, un medico di servizio nella prigione francese di Bonne-Nouvelle di Rouen.
Il dottore dovette ingegnarsi per migliorare le condizioni igieniche dei detenuti. Fece di necessità, virtù, così nel 1872 riuscì a far installare le prime docce collettive nelle carceri. Ambienti che somigliavano a quelli attuali, e che troviamo in una comune palestra, quindi condivisi, con il piatto e il getto d’acqua singolo, per ciascun angolo dove potersi lavare.
Altre fonti storiche attribuiscono la paternità della doccia moderna a un brevetto risalente a oltre un secolo prima. Infatti, nel 1767 William Feetham inventò un sistema a pompa che spingeva l’acqua da un serbatoio riposto a terra e la faceva scorrere da un altro serbatoio riposto in alto. Questo signore inglese brevettò la prima doccia con getto d’acqua, un marchingegno al quale si sarebbero poi ispirati tutti gli altri, fino ad arrivare al box doccia moderno.
Tuttavia, la soluzione del dottor Delabost prevedeva per la prima volta un sistema di getti d’acqua regolabile. La sua invenzione rivoluzionò l’igiene personale e contribuì alla diffusione della doccia nelle case private.
Nel 1879 fu deciso di rendere la doccia obbligatoria anche per i soldati. In particolare, l’esercito prussiano fece installare le docce comuni nelle baracche, per garantire l’igiene, tenendo al contempo sotto controllo la diffusione di parassiti.
Nel Novecento, l’invenzione dell’acqua corrente calda e fredda ha reso la doccia ancora più confortevole e igienica.