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Uno degli incubi più ricorrenti per gli italiani riguarda il pagamento delle bollette per le forniture domestiche di luce e gas. Non solo perché il costo delle utenze è cresciuto a dismisura negli ultimi mesi, arrivando a livelli mai visti prima nella storia recente del nostro Paese, ma anche perché spesso incontrano difficoltà di comunicazione con gli operatori preposti all’assistenza degli utenti.
Capita infatti che l’importo inserito nel documento cartaceo per il pagamento non sia quello che ci si aspettava, oppure può succedere che l’attivazione del contatore non avvenga alla data e all’orario concordati in prima battuta. E così, l’istinto che tutti abbiamo è quello di cercare il numero verde della società scelta, alzare la cornetta e mettersi in contatto con il primo operatore telefonico disponibile.
Bollette domestiche, dove si trova il codice POD e a cosa serve
Nel momento in cui si riesce a parlare con l’operatore, prima ancora di spiegare il motivo della chiamata, l’addetto all’assistenza chiederà di elencare a voce i dati tramite cui individuare l’utenza in oggetto. Oltre a nome, cognome, recapito e codice fiscale, un’informazione che può essere utile per velocizzare l’operazione è quella relativa al codice POD.
Ma di cosa stiamo parlando? Il codice POD (acronimo inglese di Point of Delivery) è composto da una serie alfanumerica – quindi da cifre e lettere – che viene riportata sia all’interno della bolletta (nella parte alta della prima pagina), sia sul display del contatore domestico. In sostanza, si tratta di un codice identificativo che viene assegnato all’utenza al momento della sua attivazione. È molto importante e viene utilizzato per risolvere moltissimi problemi.
Il codice POD è uguale al Codice Cliente? Si può cambiare?
Innanzitutto, il codice POD è una combinazione di 14 o 15 simboli (scelti tra numeri e lettere) che contiene al suo interno tutte le indicazioni sulla fornitura. Inizia con 2 lettere che identificano il Paese europeo dove si trova l’utenza (IT per l’Italia), poi ci sono 3 numeri che individuano il distributore territoriale, una lettera per la tipologia di prodotto erogato (ed esempio E per l’elettricità), 7 o 8 numeri che vengono associati al cliente e infine un numero finale che rappresenta il codice di controllo.
Avendo in mano questa combinazione irripetibile (che, va ricordato, non potrà mai essere cambiata, a differenza del Codice Cliente), il titolare della fornitura può chiedere il cambio della voltura o il subentro, ma potrà anche sporgere reclamo allo sportello del consumatore, chiedere chiarimenti sui consumi e le tariffe, ma anche avanzare l’ipotesi di inserire un impianto fotovoltaico presso la propria abitazione. Il codice POD, dunque, rappresenta la chiave per aprire ogni “cassetto” relativo alla propria fornitura domestica.
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