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Nell’autunno che sarà ricordato per l’inflazione alle stelle e per la penuria di gas, tra le voci che più preoccupano le famiglie italiane c’è il canone di affitto.
Secondo l’ultima rilevazione Istat, aggiornata al 2021, in Italia 5,2 milioni di famiglie vivono in affitto, il 20,5% del totale, contro 18,2 milioni di nuclei che risultano proprietari dell’abitazione (70,8%) e 2,2 milioni (8,7%) che dispongono della casa in usufrutto o a titolo gratuito.
Il tema sta toccando dal vivo le tasche degli italiani. Secondo l’ultimo Rapporto Coop sugli stili di vita e le abitudini di consumo, realizzato tramite interviste telefoniche il mese scorso, con la collaborazione di Nomisma, già il 57% del campione dichiarava di sentirsi in difficoltà nel pagare l’affitto e il 26% degli intervistati considerava l’idea di sospendere o rinviare il pagamento.
Un bel problema che espone gli inquilini al rischio “morosità”, ma che danneggia anche i proprietari che sull’immobile hanno investito per trarne un reddito.
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In arrivo 330 milioni per il 2022
Dal Governo, distribuiti tramite Regioni e Comuni, stanno arrivando centinaia di milioni di aiuti per sostenere le famiglie in difficoltà con l’affitto.
Si tratta di un sostegno collegato alla principale legge che regola le locazioni in Italia (9 dicembre 1998, n. 431), potenziata della misure straordinarie decise negli anni scorsi contro l’emergenza Covid, che in questo caso sono state prorogate almeno per tutto il 2022.
Il mese scorso, in Gazzetta ufficiale, è stato pubblicato il decreto ministeriale (GU n.187 dell’11 agosto) che contiene la ripartizione relativa al 2022 del Fondo Nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione.
Si tratta in totale di 330 milioni di euro, suddiviso fra le regioni:
- Lombardia 48,1 milioni
- Emilia Romagna 34,2 milioni
- Lazio 31,7 milioni
- Campania 29,3 milioni
- Per arrivare ai 2,8 milioni della Valle d’Aosta
Molte Regioni proprio in questo periodo stanno aprendo i bandi per accedere al sostegno e occorre non perdere tempo per candidarsi.
Quali sono i requisiti?
In linea generale, occorre avere un Isee famigliare non superiore a 35.000 euro, ma produrre un’autocertificazione che attesti una perdita di reddito Irpef del 25%, causa Covid, rispetto all’anno precedente.
In tutti i casi, però, è opportuno rivolgersi agli sportelli Comunali appositi, perché ogni Regione può disporre di alcuni criteri propri. E, soprattutto, questo sostegno proveniente dallo Stato viene spesso integrato da altre risorse di competenza locale.
Criteri e date variabili sul territorio
In Emilia Romagna, l’amministrazione ha comunicato che le domande per il contributo affitti possono essere inoltrate fino alle 12 del 21 ottobre. Il contributo prende la forma di tre mensilità (fino a 1.500 euro) e occorre avere un Isee inferiore a 17.154 euro, oppure si richiama il criterio precedente, ossia fino a 35.000 euro ma con il calo dei redditi causa Covid.
I criteri valgono per tutti i Comuni della Regione e ci sono a disposizione 40 milioni di euro (34,2 dello Stato, più 5,8 milioni di bilancio regionale).
Anche la Regione Lombardia ha annunciato la prossima apertura dei bandi, per la distribuzione dei suoi 48,1 milioni fra tutti i Comuni.
In questo caso, il contributo concesso può coprire fino a 10 mensilità, ma comunque non supera il tetto di 3.600 euro per ogni situazione. Già per il 2021, utilizzando lo stesso fondo, la Lombardia ha aiutato i cittadini in affitto con 38 milioni.
Nella Regione, però, il sostegno alla locazione prende il nome di “Misura unica Affitto”, perché ai fondi statali si aggiunge un eventuale contributo locale, in determinati ambiti territoriali, che fa scattare un aiuto aggiuntivo in alcune casistiche, come perdita del posto o riduzione dell’orario di lavoro, mancati rinnovi del contratto o malattie.
Ecco perché, per conoscere i dettagli e la tempistica di apertura dei nuovi bandi, occorre rivolgersi al proprio Comune di residenza. La Regione ha comunicato che ci sarà tempo addirittura fino al 31 dicembre 2023.
In Piemonte, la Giunta regionale ha già ripartito a 71 Comuni capofila i 25 milioni di euro del fondo (23 dello Stato, più di 2 di bonus che arrivano tramite le Agenzie sociali).
Si tratta di circa 17 milioni a Torino, 1,5 milioni a Cuneo, 1,1 milioni ad Alessandria, 1 a Novara e così via a scendere. Lo scorso anno la misura è andata incontro a circa 18.000 famiglie piemontesi.
I Comuni capofila dovranno aprire i bandi, per una durata di almeno 30 giorni, fra da ottobre a dicembre 2022.
In Campania, invece, i tempi vanno a rilento. Il 9 settembre di quest’anno, la Regione ha appena finito di approvare le graduatorie definitive per ripartire le risorse del 2021 (circa 26 milioni). Nel mese di ottobre, è prevista l’apertura dei nuovi bandi per l’assegnazione di quest’anno.
In linea generale, dunque, il consiglio è di muoversi in anticipo rivolgendosi al proprio Comune. E sarebbe molto utile dotarsi di un’identità elettronica Spid, perché ormai molte amministrazioni permettono di inoltrare la domanda per via telematica.