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La vita in condominio può diventare difficile, se gli inquilini mancano di responsabilità e di rispetto verso le parti comuni. Per chi possiede un cane o un gatto o qualunque altro animale domestico e abita in Condominio, il primo accorgimento è che il cucciolo non dia fastidio ai vicini, non sia troppo rumoroso e soprattutto che non faccia i propri bisogni nelle parti comuni del Condominio.
Purtroppo, però, accade di trovare escrementi degli animali domestici nei vialetti di accesso, davanti al portone d’ingresso o addirittura in ascensore.
Cosa fare se si trovano escrementi di animale domestico in Condominio?
Ecco cosa sapere.
Animali in condominio, le regole
Sempre più famiglie adottano un animaletto di compagnia. Anche la legge ha dunque dovuto adattarsi a questo trend in continua crescita.
La legge n.220 dell’11 dicembre 2012, in merito alla riforma del condominio, ha così stabilito che è pieno diritto di un proprietario di casa in Condominio, possedere un “animale d’affezione”.
Tutti sono liberi di avere degli animali in casa propria e non esiste la possibilità che il Regolamento condominiale lo vieti.
Anche nelle parti comuni non può essere mai vietata la presenza degli animali domestici, ma la legge determina che il proprietario del cane, del gatto, del criceto o del furetto, sia il responsabile di tutti i comportamenti del piccolo amico peloso.
Comportamento degli animali domestici in condominio
Il responsabile di un animale tenuto a casa è il proprietario quindi è sua totale responsabilità che l’animaletto si comporti in maniera rispettosa nei confronti degli altri abitanti del palazzo.
Ad esempio, non deve causare problemi di rumori molesti, invadenza in abitazioni altrui, cattivi odori e escrementi nelle parti comuni.
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Escrementi di animale nel condominio: che dice la legge
Se si trovano tracce di escrementi, sia cacca che pipi di cane o gatto ma anche di altri pets in qualsiasi area di comune utilizzo del palazzo, l’articolo 638 del Codice Penale, prevede sanzioni pecuniarie da 103 euro a oltre 10.000 euro in base al reale imbrattamento e, in più, se il comportamento irresponsabile è recidivo, ci possono essere anche dai tre mesi ai due anni di reclusione.
Questa sanzione risponde al reato di imbrattamento che ha punizioni differenti sulla base dell’entità del danno:
- Se l’escremento del cane o del gatto costituisce un danno temporaneo e di piccole dimensioni che si può facilmente rimuovere, sarà sufficiente applicare una pena pecuniaria, cioè una multa.
- Se il reato di imbrattamento interessa un danno fatto da escrementi animali su beni e cose comuni che procurano danno permanente a proprietà altrui, allora sarà applicabile una pena più severa che fa capo alla norma 635 del Codice Penale. Questa legge 635 fa riferimento a casi di distruzione, dispersione e deterioramento di cose mobili o immobili. Per procedere bisogna che il Condominio sporga denuncia verso il proprietario dell’animale.
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Cosa fare in pratica se si trovano escrementi animali nel palazzo?
Nel caso di escrementi di vario genere ritrovati nelle parti comuni di un Condominio, ecco cosa si potrebbe fare:
- Se il problema non si supera, allora è il caso di intraprendere una segnalazione all’amministratore che ha il potere di emettere un comunicato di diffida nei confronti del condomino e anche di richiedere sanzioni pecuniarie.
- Se il reato si protrae nel tempo, si può arrivare anche alla denuncia penale come da articolo 635 Codice Penale.
Sono punibili come reato anche i soli odori esalati dagli escrementi, come ad esempio la pipì del gatto, o causati dalla cattiva condizione igienica dell’animale stesso.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.