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La mancata revisione della caldaia in casa espone al rischio di una sanzione amministrativa da 500 a 3mila euro. Solitamente i controlli delle autorità preposte avvengono a campione, soprattutto nei Comuni medio-grandi, comunque preceduti da avvisi e notifiche circa due settimane prima dal sopralluogo.
Il proprietario di casa, o l’inquilino, devono custodire con cura il libretto dove il tecnico della caldaia avrà apposto il bollino blu, o verde, per certificare l’avvento “tagliando” obbligatorio per legge. Ma che succede quando smarriamo il libretto della caldaia? Ecco alcune informazioni utili per risolvere questo problema.
A cosa serve il libretto della caldaia
I controlli periodici degli impianti domestici di riscaldamento sono obbligatori per prevenire incidenti, per efficientare i consumi energetici e inquinare meno. Sono utili a prevenire malfunzionamenti della caldaia che, se trascurata, richiederà un esborso maggiore di spese per la manutenzione straordinaria. Ma siccome le autorità devono garantire il massimo della sicurezza in casa e nei condomini, dinanzi a una mancata revisione si dovrebbe procedere con sanzioni amministrative.
Come accade per l’automobile, anche nel caso della caldaia lo stato di manutenzione dell’impianto è tracciabile attraverso due documenti: il libretto e il rapporto tecnico redatto dal tecnico manutentore che effettua la revisione e i controlli. Il libretto della caldaia deve essere conservato in casa e esibito all’occorrenza, quando arrivano i controlli da parte delle autorità, e deve riportare il bollino blu (o verde, a seconda dell’impianto) apposto sui fogli.
Com’è fatto un libretto della caldaia
Generalmente si compone di 14 schede, sei delle quali obbligatorie. In un libretto della caldaia non possono mancare:
- La scheda con le informazioni identificative dell’impianto di riscaldamento;
- I dati sulle condizioni del trattamento dell’acqua;
- Le indicazioni di almeno uno dei generatori;
- Informazioni sui sistemi di regolazione, di contabilizzazione, di distribuzione e di emissione.
Sul libretto ci sono anche le schede opzionali, quelle non obbligatorie, con eventuali note sulle condizioni dell’immobile.
Cosa fare se non si trova il libretto della caldaia?
Lo smarrimento del libretto è piuttosto frequente, perché la revisione degli impianti di riscaldamento comuni e tradizionali è obbligatoria dal quarto anno successivo all’installazione, e poi a seguire ogni 2 anni dal primo tagliando. Cosa fare in questi casi?
Non è necessario mettere a soqquadro l’abitazione e rovistare nei cassetti. C’è una strada più veloce e sicura. Sia il proprietario di casa che l’inquilino in affitto potranno contattare la ditta che produce la caldaia per richiedere l’attestazione degli avvenuti controlli obbligatori. Il tecnico manutentore che effettua la revisione può rilasciare un nuovo libretto al costo di circa 40/50 euro.
Questo è possibile perché l’installatore della caldaia è obbligato a inviare il libretto al CIT (Catasto degli Impianti Termici) entro 60 giorni dall’installazione della caldaia.