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Cambia ancora il limite di contanti da poter spendere in Italia: dai 2.000 euro consentiti come tetto massimo dall’1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 si passa a metà della cifra, 1.000 euro. Sarà così vietato accettare pagamenti cash oltre i 999,99 euro.
Le ragioni della nuova normativa
La norma di riferimento è quella che agisce per contrastare le attività di riciclaggio dei proventi che arrivano da attività criminose e finanziamento del terrorismo, adempiendo così quanto richiesto a livello di direttive comunitarie.
Originariamente la disposizione prevedeva un tetto massimo, a partire da aprile 2002, di 5.000 euro, dopo il quale era considerato fuori legge ogni pagamento contante a qualsiasi titolo e tra soggetti diversi, di natura fisica e giuridica. Nel corso degli anni poi sul tetto massimo si è intervenuti più volte con la punta massima fissata fra il 25 giugno 2008 e il 30 maggio 2010 di 12.500 euro e la minima di 1.000 stabilita da dicembre 2011 a tutto il 2015 e che adesso torna in vigore.
Poche eccezioni: ecco quali
Dal primo giorno del prossimo 2022 quindi scatterà il divieto di pagare in contanti quando il trasferimento di denaro raggiunge o supera i 1.000 euro. E la regola, è bene ricordarlo, vale anche quando si fraziona il pagamento in più importi di cifre inferiori nell’arco di sette giorni.
Ci sono però delle eccezioni che fanno sì che il frazionamento sia legittimo: è il caso di accordi fra le parti che prevedono una rateizzazione, oppure quando si supera la soglia dei 1.000 euro con più operazioni distinte ad esempio presso singole casse di diversi settori merceologici.
Per quanto riguarda la possibilità di accordarsi per il frazionamento del pagamento contante che supera i 1.000 euro, la commissione si arroga il diritto di valutare caso per caso se si è davanti o meno a un tentativo di eludere la norma che impone il tetto massimo di pagamento contante o se si tratta effettivamente di un accordo preventivo fra le parti.
Le multe per i trasgressori
Le multe previste per chi oltrepassa il limite di contati stabilito dalla nuova normativa variano dai 3.000 ai 50.000 euro, stando al decreto Antiriciclaggio. Somme che possono arrivare a essere quintuplicate nel caso di violazioni per importi superiori a 250.000 euro.