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Se avete affittato la vostra casa a un inquilino e, dopo un certo periodo di tempo, venite a sapere dall’amministratore che i carabinieri quotidianamente presidiano lo stabile, in quanto il vostro conduttore è agli arresti domiciliari, ecco cosa dovreste sapere.
Gli arresti domiciliari si possono scontare dove si ha titolo a restare
A rispondere a questo quesito è lo studio legale Fucci che spiega che “a meno che il conduttore non si renda responsabile di morosità, o altro inadempimento, la locazione rimane in piedi nonostante la vicenda penale”. Vediamo in dettaglio.
Si può scontare la pena degli arresti domiciliari solo in un luogo di cui si ha godimento in base ad un titolo – che sia proprietà, locazione o altro – o in alternativa con il consenso del proprietario. Nel caso preso in esame dallo studio, l’inquilino in affitto aveva, in virtù del contratto, pieno titolo a scegliere quel luogo per scontare la propria pena.
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L’eccezione va pattuita in clausola nel contratto d’affitto
Quindi, a meno che, in sede di stipula, non sia stata pattuita una clausola che preveda lo scioglimento del contratto in specifici casi, come ad esempio la misura di sicurezza detentiva, il contratto resta valido ed efficace e non impugnabile.
Quando viene violato il contratto d’affitto?
È diverso se il titolare del contratto di affitto ospiti persone al di fuori del proprio nucleo familiare, al fine di permettere loro di scontare una pena domiciliare.
In tal caso, occorre il consenso del proprietario, in quanto in base al titolo locativo, solitamente, il godimento è riservato al solo titolare ed alla propria famiglia.
In definitiva, per liberare anzitempo l’immobile in casi come quelli in esame, è necessario attendere una violazione del contratto da parte del conduttore, ad esempio una morosità.