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Il telefono è una delle invenzioni che più ha rivoluzionato la comunicazione umana. Da quando Antonio Meucci e Alexander Graham Bell presentarono le prime versioni rudimentali di questo strumento, il mondo è stato testimone di una trasformazione senza precedenti nella capacità di connettere le persone molto lontane tra di loro.
Esploriamo insieme l’evoluzione di questo apparecchio, dai suoi primi prototipi fino alla sua diffusione nelle case e nelle nostre vite quotidiane.
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I primi telefoni della storia
Sin dall’antichità, l’uomo è sempre stato affascinato dal propagarsi della propria voce nello spazio circostante. Nel X secolo, in Cina, venne creato un rudimentale predecessore del telefono, una sorta di “tubo parlante” che consisteva in semplici tubi attraverso i quali la voce poteva essere trasportata.
Questo dispositivo segnò un primo passo verso la trasmissione della voce a distanza. Nei secoli successivi, la ricerca di metodi più efficienti per la comunicazione a distanza portò all’introduzione dei “telefoni acustici”. Questi dispositivi, basati sul principio meccanico di trasportare le onde sonore attraverso tubi o fili, cominciarono a essere sviluppati.
Tuttavia, un telefono acustico relativamente efficiente venne realizzato solo nel XVII secolo da Robert Hooke, un fisico britannico. Il suo dispositivo era composto da due piccoli ricevitori collegati da un filo e si rivelò utile per comunicazioni su brevi distanze, sebbene non fosse ancora ampiamente diffuso.
Nel corso dei secoli successivi, i telefoni acustici, spesso sotto forma di tubi anziché fili, trovarono impiego sulle navi e negli edifici, contribuendo gradualmente allo sviluppo delle moderne tecnologie di comunicazione.
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La diatriba lunga secoli tra Meucci e Bell
La vera nascita del telefono avvenne alla fine del XIX secolo, segnando un punto di svolta nella storia delle comunicazioni umane. Questa innovazione, resa possibile dai progressi dell’elettricità, è al centro di una contesa tra due inventori di spicco: il fiorentino Antonio Meucci e lo scozzese Alexander Graham Bell.
Nel 1849, durante alcuni esperimenti per una terapia medica basata sull’elettroshock, Meucci fece una scoperta casuale: la capacità di trasmettere la voce tramite l’elettricità. Partendo da questa intuizione e ispirandosi al telegrafo, l’inventore italiano concepì un dispositivo che, anziché trasmettere messaggi in codice Morse, avrebbe portato la voce attraverso segnali elettrici. Meucci sviluppò il prototipo una volta trasferitosi negli Stati Uniti e nel 1871 depositò un caveat, un documento preliminare al brevetto, in attesa dei fondi necessari per la registrazione ufficiale di quello che denominò “telettrofono”.
Tuttavia, nel frattempo, Bell stava lavorando al suo prototipo e riuscì a depositare il brevetto prima dell’italiano, anticipandolo sul tempo. Una sentenza storica del 19 luglio 1887 conferì ad Alexander Graham Bell la paternità ufficiale dell’invenzione del telefono, ponendo fine alla controversia legale tra Bell e Meucci.
Nel 2002, una sentenza del Congresso degli Stati Uniti riconobbe ufficialmente Antonio Meucci come l’inventore del telefono.
Le prime linee telefoniche e la diffusione dei telefoni nelle case
Verso la fine degli anni ‘70 dell’Ottocento, negli Stati Uniti vennero poste le basi per una rivoluzione comunicativa senza precedenti con la costruzione delle prime linee telefoniche e l’installazione dei primi apparecchi.
Inizialmente, queste linee collegavano semplicemente due telefoni, ma in breve tempo furono introdotti sistemi di smistamento delle chiamate per raggiungere destinatari diversi. Parallelamente, gli apparecchi stessi subirono miglioramenti sia dal punto di vista tecnico che estetico.
I primi telefoni erano costituiti da due parti separate, un ricevitore e un microfono; furono poi progettati telefoni di forme diverse, che fossero più comode e pratiche. L’adozione del telefono si diffuse rapidamente al di fuori degli Stati Uniti. Alla fine del XIX secolo, la Svezia vantava la maggiore densità telefonica.
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Tuttavia, gli Stati Uniti riuscirono presto a recuperare il ritardo e nel primo decennio del Novecento divennero leader nella telefonia, con oltre tre milioni di apparecchi installati nel 1904. In Italia, il telefono fece la sua comparsa a Milano il 30 dicembre 1877. A livello globale, i progressi erano rapidi e le linee telefoniche si estendevano sempre di più, collegando luoghi distanti tra loro.
Nel 1927, fu inaugurato il primo collegamento telefonico transatlantico tra Europa e America, rendendo possibile comunicare a migliaia di chilometri di distanza come se si fosse a pochi passi di distanza. Con il trascorrere del tempo, in ogni casa fece il suo ingresso il telefono, rendendo le distanze del mondo un po’ più brevi.