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Recita un famoso proverbio: “Tra moglie e marito non mettere il dito”. E tra condomini? La saggezza popolare non ci spiega come gestire le purtroppo spesso numerose liti fra abitanti dello stesso palazzo, vediamo allora come vanno gestiti i diverbi all’interno di uno stabile: quando deve intervenire l’amministratore di condominio e quando, invece, occorre procedere con una mediazione o andare dinanzi a un giudice.
Lite in condominio: quando deve intervenire l’amministratore condominiale?
In primo luogo, è bene sottolineare che non sempre l’amministratore condominiale deve intervenire: la sua azione è necessaria quando i dissapori fra gli abitanti del palazzo comportino il mancato rispetto del regolamento condominiale o provochino danni a cose e parti comuni o, ancora, possano comportare situazioni di pericolo per chi frequenta il palazzo.
In queste circostanze, l’amministratore deve agire, garantendo la sicurezza e l’adempimento delle regole comuni.
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Lite in condominio: quando serve la mediazione civile?
In caso invece di controversie di altro tipo, l’amministratore non è tenuto a intervenire e non è infatti detto che intervenga, anche se può capitare che egli si ponga come mediatore fra i condomini, anche quando non sarebbe suo preciso compito occuparsene.
In caso di contrasti fra condomini, è bene ricordare che la legge 220 del 2012 di riforma del Codice Civile prevede l’obbligo della mediazione civile prima dell’avvio dell’azione legale.
Questo permette di evitare costi e un sovraccarico del sistema giudiziario. Il procedimento di mediazione, che deve essere gestito presso gli uffici delle autorità competenti, situati presso la circoscrizione in cui è domiciliato il condominio, possono prevedere o meno la partecipazione dell’amministratore.
Per prendervi parte quest’ultimo, deve essere stato autorizzato dalla maggioranza dei condomini tramite assemblea condominiale. Le parti dovranno provare a raggiungere un accordo e qualora vi riescano saranno poi obbligati dal mediatore al rispetto dello stesso.
Se le parti non riescono invece a trovare un accordo, allora sarà necessario recarsi davanti al giudice di pace.
COME VIVERE BENE IN UN CONDOMINIO?
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.