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L’inflazione galoppa e non da meno la Bce che ha appena alzato, ancora, i tassi di un +50 punti, facendo arrivare il tasso sui ri-finaziamenti al 3%. Il tasso sui depositi si posiziona, in questo momento, al 2,50% e, infine, quello sui prestiti marginali al 3,25%.
Gennaio 2023: salgono i tassi di interesse, più 50 punti
Un gennaio 2023 in salita, se pensiamo al costo dei prestiti e, pare, che non sia ancora finita.
Dalla Bce, infatti, fanno sapere che anche il mese di marzo 2023 vedrà la dinamica ripetersi.
Ecco la dichiarazione del presidente Christine Lagarde, nella conferenza stampa:
Il Consiglio direttivo manterrà la rotta nel continuare ad aumentare i tassi di interesse in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% nel medio termine.
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Obiettivo? Far diminuire l’inflazione
Secondo gli esperti, mantenere piuttosto restrittivi i tassi di interesse consentirà di far scendere i livelli di inflazione, che impatta negativamente su tutto, compreso il mercato immobiliare.
Un pugno che potremo definire davvero duro, esattamente come sta accadendo negli States, con la Banca centrale americana che porta il tutto al 4,5-4,75%.
Novità anche sulla riduzione del bilancio, il Quantitative Tightening
Oltre ai tassi, la Bce ha chiarito anche le regole del Quantitative Tightening, parliamo della riduzione del bilancio.
Si ridurrà il bilancio di 15 miliardi di euro al mese, ovvero circa la metà del ritmo di maturazione naturale del portafoglio. Continueranno, quindi, i reinvestimenti parziali, con particolare attenzione ai reinvestimenti di obbligazioni societarie verso emittenti con una migliore performance climatica.