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Di recente, dopo diversi anni di negoziati, gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno raggiunto un accordo relativo al primo trattato internazionale per la protezione dell’Alto mare, che ha come finalità quella di contrastare le minacce agli ecosistemi cruciali per il nostro pianeta.
Andiamo a vedere di seguito tutti i dettagli.
Che cos’è l’Alto mare?
Il termine Alto mare fa riferimento a quella zona che inizia dove terminano le zone appartenenti ai vari Stati, fino a un massimo di circa 370 chilometri dalla costa.
Trattandosi di un’area che è al di fuori delle giurisdizioni esclusive internazionali, tutti gli Stati hanno il diritto di pescare o di navigare.
L’Alto mare è un’area molto importante per il nostro ecosistema: l’uomo, infatti, può beneficiarne attraverso la pesca, molte specie vivono in questo habitat che è anche essenziale per mitigare l’impatto della crisi climatica.
Fino a questo momento, l’Alto mare non aveva mai ricevuto nessuna tutela da parte degli Stati, per la gestione delle varie specie e delle risorse.
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Greenpeace: “Momento storico”
In una nota, Greenpeace ha affermato che si tratta di una “vittoria monumentale per la protezione degli oceani e un segnale importante del fatto che il multilateralismo funziona ancora, in un mondo sempre più diviso”.
Grazie a questo accordo, c’è una possibilità di raggiungere concretamente l’obiettivo 30×30, ovvero proteggere il 30% degli oceani entro il 2030. Al momento, il testo presenta alcune criticità e ora spetterà ai governi ratificarlo per poi metterlo in pratica.
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La dichiarazione di Laura Meller – Greenpeace:
Questo è un momento storico per la protezione della natura e degli oceani. Ed è anche un segnale che in un mondo sempre più diviso, la protezione della natura e delle persone può trionfare sui calcoli della geopolitica. Ci congratuliamo con tutti i Paesi per aver raggiunto un compromesso, mettendo da parte le diverse posizioni e producendo un trattato che ci permetterà di proteggere il mare, aumentare la nostra resistenza ai cambiamenti climatici e proteggere la vita e il benessere di miliardi di persone.