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Il nostro Paese ha scelto di percorrere la via della transizione energetica. L’accelerazione verso gli obiettivi emissioni zero stabiliti dall’Unione europea, e da raggiungere entro il 2050, è spinta dalla crisi in atto, per contenere la quale si stanno adottando misure anche nel settore dei consumi energetici, sia domestici che produttivi e industriali.
L’ultimo decreto Aiuti bis approvato prevede una serie di incentivi, semplificazioni e liberalizzazioni nella riconversione energetica verso a vantaggio delle fonti rinnovabili.
Il fotovoltaico è stato oggetto di confronto politico: dall’Unione europea che lo vuole rendere obbligatorio all’Italia che deve fare i conti con la burocrazia e i limiti nell’installazione dei pannelli fotovoltaici.
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Pannelli fotovoltaici su edifici turistici: come funziona
La prima misura adottata nell’ottica della semplificazione è contenuta proprio negli ultimi decreti (decreto Aiuti e decreto Energia). La legge ha così stabilito che fino al 16 luglio 2024 è possibile utilizzare la Dichiarazione di inizio lavori asseverata (DILA) per installare nuovi impianti fotovoltaici a terra di potenza non superiore a 1000 chilowatt picco (kWp) nelle aree delle strutture turistiche o termali.
Questo sarà possibile però a 2 condizioni. Quindi a patto che:
- l’energia autoprodotta sia utilizzata prioritariamente per i fabbisogni delle medesime strutture;
- le aree interessate si trovino al di fuori dei centri storici e non siano protette e tutelate ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio.
Pannelli fotovoltaici sui siti storici e di pregio: si possono installare?
Il secondo punto è meno vincolante rispetto al passato, tanto è vero che i pannelli ora possono essere installati con DILA anche nei centri storici e nelle aree tutelate ai sensi dell’articolo 136 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio. In questa categoria rientrano edifici in aree di notevole interesse pubblico: ville, giardini, parchi e complessi di valore estetico e tradizionale.
Dunque, si possono installare anche su questi immobili, ma a condizione che gli impianti non sono visibili dagli spazi pubblici esterni limitrofi. Questa condizione deve essere certificata dal progettista.
Per lo più sono ammessi pannelli integrati nelle coperture, non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici.
Dove possono essere installati i pannelli fotovoltaici “invisibili”
I pannelli fotovoltaici “invisibili” potranno quindi essere installati sui siti turistici di pregio e su edifici pubblici storici, ma anche:
- sui siti dove sono già installati impianti della stessa fonte e in cui vengono realizzati interventi di modifica non sostanziale;
- su aree dei siti oggetto di bonifica individuate secondo le regole del Codice Ambiente;
- su cave e miniere cessate, non recuperate o abbandonate o in condizioni di degrado ambientale;
- su siti e impianti nelle disponibilità delle società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Installare pannelli fotovoltaici con il modello unico
Il governo ha scelto di semplificare l’installazione dei pannelli fotovoltaici introducendo la procedura semplificata del modello unico, estendendo questa procedura anche per gli impianti di potenza fino a 200 kW.
Con questo percorso si vuole raggiungere un altro obiettivo: dimezzare i tempi per l’ottenimento dei pareri antincendio.
Il modello unico è scaricabile sul sito del Mise al seguente link.
Per le case meglio un sistema ibrido
Intanto i cittadini possono scegliere tra più opzioni, a seconda dei propri bisogni e della collazione geografica di una abitazione. Possiamo valutare tra il fotovoltaico, l’impianto solare termico o un sistema ibrido. Qui la guida e gli Ecobonus previsti.