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L’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, quali per esempio i pannelli solari, è considerata un’opera di pubblica utilità ed è incentivata dalla legge per il raggiungimento di obiettivi legati alla difesa dell’ambiente e al minore utilizzo di fonti fossili.
Pertanto, un eventuale diniego dell’autorizzazione paesaggistica deve essere supportato da motivazioni importanti e ineludibili.
Due recenti sentenze dimostrano che la valutazione deve tenere conto del modo in cui gli impianti sono concretamente posizionati sulle strutture.
Impianti fotovoltaici: come deve essere fatta la valutazione per l’autorizzazione
L’impedimento all’installazione di impianti fotovoltaici potrebbe dipendere dal fatto che alcune zone sono sottoposte a vincolo paesaggistico e quindi considerate non idonee.
D’altra parte, però, va tenuto conto del fatto che questi impianti vengono ormai considerati elementi normali del paesaggio: essi quindi, posti sugli edifici, non sono più percepiti come elementi di disturbo visivo, ma semplicemente come un’evoluzione dello stile costruttivo.
Pertanto vengono equiparati e non si escludono vicendevolmente due diversi interessi pubblici, ossia da un lato la promozione delle fonti energetiche rinnovabili, finalizzata alla riduzione dell’inquinamento ambientale, e dall’altro lato la tutela del paesaggio.
Da parte delle autorità preposte alla decisione, occorre valutare caso per caso i pro e i contro di questi differenti interessi, tenendo conto del mutato quadro normativo e della nuova sensibilità collettiva.
La valutazione deve focalizzarsi sulle modalità con cui i pannelli fotovoltaici vengono installati e inseriti negli edifici e nel paesaggio circostante.
Autorizzazione paesaggistica: cosa dicono due recenti sentenze
Il TAR Sardegna, con la sentenza n. 323 del 2 maggio 2023, ha evidenziato che in base al D.P.R. n. 31/2017 non è richiesta l’autorizzazione paesaggistica per l’installazione di pannelli solari sugli edifici se essi sono posti su coperture piane e in modo da non essere visibili dagli spazi pubblici esterni e se sono integrati nella configurazione delle coperture.
Nel caso esaminato dai Giudici, invece, i pannelli erano posizionati in una posizione inclinata e quindi visibili dalle vie circostanti.
Il TAR Abruzzo, con la sentenza n. 214 del 20 aprile 2023, ha stabilito che il diniego dell’autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza all’installazione di pannelli solari non fosse supportato da ragioni sufficienti per considerare l’opera non idonea.
Nel caso di specie, il diniego all’installazione dei pannelli fotovoltaici sul tetto di un immobile era motivato solo dal fatto che essa non fosse compatibile con l’immagine tradizionale dell’edificio e del paesaggio naturale e non indicava possibili soluzioni alternative per il posizionamento.
Le due sentenze dimostrano che la valutazione deve tenere conto della situazione specifica e deve cercare di favorire l’uso di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, individuando soluzioni che tengano conto di entrambe le esigenze pubbliche.