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Mentre le notizie più recenti mostrano un progressivo allontanamento delle politiche del governo dalla logica dei bonus edilizi, per come l’abbiamo conosciuta in questi anni, ci sono alcune aree molto specifiche del nostro Paese che potrebbero ancora trarre notevoli vantaggi dal Superbonus per l’efficientamento energetico degli edifici.
Stiamo parlando dei Comuni con meno di 5mila abitanti e delle cosiddette aree interne.
Un’espressione che, nel corso del tempo, ha finito per identificare tutte quelle zone di provincia della penisola che – per una serie di fattori sociali, economici ed infrastrutturali – ha vissuto (e continua a vivere) una fase di costante e progressivo spopolamento.
Piccoli borghi: come possono tornare a crescere?
Le cause vanno ricercate in un insieme di carenze e problematiche che si sono sovrapposte e accumulate con il passare dei decenni.
La scarsa e disastrata viabilità, la perenne mancanza di servizi (dalle scuole agli uffici pubblici, dalle poste alle banche, dalle forze dell’ordine alle sedi sindacali) e la mancanza di opportunità lavorative hanno spinto milioni di famiglie ad abbandonare questi posti per trasferirsi nelle grandi aree cittadine.
Eppure, proprio gli effetti del Superbonus edilizio sulle abitazioni (dal miglioramento della sicurezza antisismica al risparmio economico in termini di riscaldamento) potrebbero portare a una rivalutazione generale delle costruzioni nei piccoli borghi sotto i 5mila abitanti.
Abitare in montagna e in provincia, dunque, potrebbe tornare ad essere una soluzione attrattiva.
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Quali Comuni possono accedere ai finanziamenti “Salva Borghi”
Nella stessa direzione, va la legge rinominata “Salva Borghi“, approvata nel 2017, che si pone l’obiettivo di “valorizzare i piccoli comuni” e finanziare interventi per “riqualificare e recuperare i centri storici” di questi centri abitati.
Fondi e denari per riportare al centro dell’attenzione il patrimonio culturale e architettonico di queste aree, ponendo così un freno alla desertificazione di giovani, lavoratori e imprese.
Per poter accedere agli stanziamenti, i Comuni interessati devono rientrare all’interno di alcune specifiche categorie che li definiscono:
- con disagio abitativo o economico;
- con rischio idrogeologico;
- con carenza di viabilità e servizi;
- situati in zone periferiche o ultraperiferiche;
- nati dalla fusione di due o più entità amministrative precedentemente esistenti.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.