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Cosa significa l’espressione “aree interne“? Serve per indicare tutte quelle zone situate al di fuori dei grandi centri abitati, più isolate rispetto al territorio urbano delle metropoli.
Comuni, paesi e frazioni che si articolano in campagna, in collina o in montagna, dove i servizi e le infrastrutture sono molto più scarsi e diradati rispetto ai grandi poli cittadini.
Un fattore che ha portato ad un progressivo e costante spopolamento di questi luoghi, divenuti in molti casi dei veri e propri “quartieri dormitorio“.
La rinascita delle aree interne: quali sono i lavori più richiesti?
Eppure, negli ultimi tempi, gli osservatori fanno notare un incremento davvero notevole delle persone interessate a trasferirsi nei centri di provincia, visti come più consoni per chi desidera una vita meno assillata e stressante rispetto alla frenesia della città.
Nelle aree interne anche il rapporto umano tra i singoli individui trova le condizioni migliori per svilupparsi: la gente impara a conoscersi frequentandosi giorno dopo giorno, e questo soprattutto grazie ai commercianti e ai negozianti che ancora portano avanti le proprie attività lavorative laddove la clientela risulta via via sempre meno numerosa.
Ma allora, quali sono i progetti imprenditoriali più idonei e interessanti per chi decide di vivere e lavorare nei piccoli comuni?
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Quali imprese aprire nei piccoli Comuni?
I consigli più scontati sono quelli che riguardano i beni di prima necessità: i negozi di generi alimentari non potranno mai tramontare del tutto, nemmeno nelle aree più periferiche.
Un discorso simile vale per le tabaccherie, che spesso forniscono anche servizi fiscali e di collegamento tra il cittadino e la pubblica amministrazione.
Ma l’intuizione che molti piccoli imprenditori hanno avuto è quella di riscoprire gli antichi mestieri ormai dati per estinti, a partire dal calzolaio che ripara scarpe e stivali senza bisogno di acquistarne di nuovi.
Hanno ricominciato a crescere anche i servizi di sartoria (molto frequentati dalle famiglie più numerose, che non possono comprare abiti sempre nuovi) e le officine dei fabbri, che proprio come i falegnami hanno rappresentato la spina dorsale di molti comuni medio-piccoli fino alla fine del secolo scorso.