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Trovare un accordo in Europa su temi scottanti come l’energia e la sostenibilità sta diventando sempre più difficile, come dimostrato dalla recente fumata nera sulla direttiva Case Green. Ma una nota positiva c’è: dopo mesi di discussioni e tentativi falliti, il 17 ottobre gli Stati membri dell’Unione hanno raggiunto un accordo sulla riforma del mercato elettrico europeo, proposto dalla Commissione lo scorso marzo. In cosa consiste?
Riforma del mercato elettrico, cosa cambierà in Europa?
L’obiettivo dell’accordo è dare stabilità a lungo termine al mercato energetico europeo attraverso tre fattori principali:
- i contratti per differenza a due vie (CFD) sugli investimenti in nuovi impianti eolici, solari, geotermici, idroelettrici senza serbatoio e nucleari, che andranno applicati dopo una fase transitoria che durerà tre anni;
- gli accordi di compravendita energetica PPA (Power Purchase Agreement), con l’eliminazione di barriere, oneri sproporzionati e procedure discriminatorie;
- il rafforzamento degli strumenti per la liquidità a lungo termine.
Tra gli altri elementi su cui i Ventisette hanno trovato un accordo c’è la deroga ai requisiti sui limiti di emissione di CO2, per fornire sostegno ai produttori fino al 31 dicembre 2028.
La riforma, inoltre, permette agli Stati membri di applicare prezzi regolamentati, anche sottocosto, anche alle PMI, come già avviene per famiglie in difficoltà.
Entro il 30 giugno 2024, infine, i Paesi UE potranno applicare un tetto alle entrate dei produttori inframarginali (lignite, nucleare, rinnovabili) se “eccessive”.
“Prezzi più stabili e meno dipendenza dai combustibili fossili”
“Oggi abbiamo compiuto un passo avanti strategico per il futuro dell’UE”, è il commento di Teresa Ribera Rodríguez, ministra spagnola per la Transizione ecologica (ricordiamo che alla Spagna spetta la presidenza del Consiglio europeo fino a fine anno e che pertanto ha presentato la bozza agli altri Paesi).
“Grazie a questa intesa, i consumatori europei potranno beneficiare di prezzi dell’energia molto più stabili, di una minore dipendenza dal prezzo dei combustibili fossili e di una migliore protezione dalle crisi future. Accelereremo inoltre la diffusione delle energie rinnovabili, una fonte di energia più economica e pulita per i nostri cittadini“.