Chi è allenato, in realtà, dovrebbe saper subito distinguere un annuncio serio, da uno per cui molto probabilmente si riscuoterà il canone in nero. Tante volte, infatti, soprattutto se appesi in giro sui muri, i foglietti attaccati contengono solo la tipologia di stanza (doppia o singola), il prezzo e forse la zona. Provando a chiamare e portando il discorso sul tema bollente “contratto”, le mistery calls hanno registrato delle esilaranti risposte: da no secchissimi, a “non mi sono ancora organizzato per stipularne uno”, a “vorrei che continuasse ad apparire solo il mio nome sul contratto”. Sì perché, come denunciano dal quotidiano, sono molti i casi in cui l’inquilino più “longevo” pubblica l’annuncio per le altre stanze della casa gonfiando i prezzi per poterci anche guadagnare. Nemmeno a dirlo, il metodo di pagamento prediletto dai disonesti è il cash, “bonifico” è quasi una parola tabù.
La raccomandazione, come ogni anno, è quella di pretendere che i propri diritti e le proprie tutele siano garantiti. Proprio a Bologna è operativo da cinque anni, a fianco degli studenti, uno Sportello di Registrazione Affitti, frutto della collaborazione tra il Comune, quelli limitrofi, l’Ateneo e l’Agenzia delle Entrate. Così come proseguirà anche quest’anno il Patto per la Legalità promosso dalla Guardia di Finanza.