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Dopo un lungo tira e molla si è optato per un decreto ad hoc per il Superbonus, che è stato discusso durante il Consiglio dei ministri del 28 dicembre 2023. Il via libera dal Cdm è stato dato sulla base ad una intesa siglata prima dell’avvio della riunione tra i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano.
Una soluzione più mirata e specifica per i redditi più bassi
Il provvedimento rappresenta una svolta significativa nel contesto delle agevolazioni fiscali legate al settore immobiliare e mira a dare una risposta alla mancata proroga del Superbonus nella Legge di Bilancio 2024, indirizzandosi verso una soluzione più mirata e specifica per i redditi più bassi.
Il nuovo provvedimento non rappresenta una proroga de termini bensì una misura mirata volta a tutelare imprese e cittadini, soprattutto quelli più deboli che non dovranno restituire soldi per i lavori non conclusi e verranno sostenuti per completarli.
Il contenuto del “decreto salva Superbonus”
Il provvedimento prende atto dei timori avanzati ieri dal Ministro dell’Economia, che ha definito il Superbonus “radioattivo” e cerca di trovare una soluzione di compromesso. Il decreto rappresenta un importante punto di svolta nel panorama delle agevolazioni fiscali nel settore immobiliare. L’approccio scelto dal Governo riflette una volontà di gestire la fase di transizione verso la conclusione del Superbonus in modo controllato e strutturato tramite un meccanismo che valuterebbe l’effettivo stato di avanzamento dei lavori al 31 dicembre, con l’intervento dello Stato a coprire la percentuale mancante per raggiungere il 110%.
I punti salienti del decreto
Secondo le prime dichiarazioni rilasciare alla stampa dai diversi rappresenti della forse politiche della maggioranza, ci è possibile ricostruire i contenuti salienti del nuovo provvedimento:
- bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024;
- prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31/12;
- Il bonus edilizio al 110% resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori.
Ai redditi bassi Superbonus al 110% per chiudere lavori
Il Governo ha dunque varato un Superbonus al 100% solo per i redditi più bassi. In pratica, il Superbonus nella formula piena al 110% resterà:
- per i cittadini a basso reddito che entro la fine dell’anno non hanno completato i lavori di ristrutturazione.
- per le famiglie con Isee basso (15.000 euro per un single), che potranno così concludere i lavori di ristrutturazione nel 2024.
Mentre per i nuclei con Isee più alto potranno proseguire i lavori il prossimo anno ma con lo sgravio fiscale ridotto al 70% (come previsto a legislazione vigente).