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Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al termine del Consiglio dei ministri tenutosi martedì 26 marzo 2024, ha annunciato un ulteriore giro di vite sul Superbonus, mettendo fine a quella che ha definito “generosità eccessiva“. Il decreto promette di ridisegnare il panorama dei bonus edilizi inserendo nuove regole e limitazioni al fine di contenere l’impatto negativo sul bilancio dello Stato.
Quanto costa il Superbonus allo Stato
Il provvedimento presentato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non era all’ordine del giorno, ma valutati i dati diffusi recentemente dall’ENEA si è reputato opportuno porre subito rimedio presentato un nuovo decreto con lo scopo di tenere sotto controllo i costi.
Secondo gli ultimi dati dell’Enea, infatti, a febbraio la spesa a carico dello Stato per le detrazioni maturate per i lavori conclusi ammonta a 114,4 miliardi di euro, con un incremento di 7 miliardi rispetto al mese precedente. A febbraio sono stati ammessi a detrazione lavori per 104,4 miliardi. I lavori hanno riguardato 480.815 edifici, tra cui anche 8 castelli.
Il costo complessivo del Superbonus per lo Stato è stato valutato in 114 miliardi di euro, una cifra che ha spinto l’esecutivo a rivedere le condizioni di accesso ai benefici. “Le misure introdotte hanno l’obiettivo di chiudere definitivamente l’eccessiva generosità di una misura che ha causato gravi effetti sulla finanza pubblica,” ha dichiarato il ministro Giorgetti durante una conferenza stampa.
Le principali novità del decreto su Superbonus e altri bonus edilizi
Tra le principali novità introdotte dal decreto sono da segnalare:
- l’eliminazione degli sconti in fattura e della possibilità di cessione del credito per tutte le tipologie di lavorazioni che ancora lo prevedevano;
- l’eliminazione dell’istituto della remissione in bonis;
- si introduce l’obbligo di una comunicazione preventiva prima dell’inizio dei lavori.
L’intento del provvedimento
Le misure hanno l’intendo di monitorare più attentamente gli interventi edilizi, cercando di prevenire abusi e irregolarità che hanno gravato sulle casse statali.
Le restrizioni al Superbonus rappresentano un punto di svolta nella politica di incentivazione degli interventi edilizi e energetici, segnando il termine di una fase caratterizzata da una notevole apertura nei confronti di detrazioni e vantaggi fiscali.
Con l’adozione di questo decreto, il Superbonus ha subìto la trentaquattresima modifica da quando è stato introdotto, evidenziando la complessità e la necessità di un continuo aggiustamento di una misura che ha avuto un impatto profondo sul settore dell’edilizia e sull’economia italiana nel suo complesso.
L’approccio adottato dal governo riflette la volontà di trovare un equilibrio tra la necessità di stimolare il settore dell’edilizia e della riqualificazione energetica e l’urgenza di preservare la sostenibilità finanziaria dello Stato.
Il futuro del Superbonus e delle politiche di incentivazione nel settore sarà quindi caratterizzato da una maggiore attenzione alle implicazioni economiche e alla necessità di garantire che tali misure siano efficaci, sostenibili e prive di abusi.