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Dopo un lungo periodo di blocchi, gli Istituti di Crediti potrebbero essere nuovamente pronti a riattivare la cessione dei crediti, necessari per far ripartire il Superbonus nel 2023.
Cessione dei crediti: a quando gli sblocchi?
Grazie all’estensione del termine ultimo per presentare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate, realtà come Poste Italiane e altre banche hanno mostrato la volontà di una riapertura a breve.
Il nuovo Decreto dà, infatti, la possibilità di accedere alla remissione in bonus, per inoltrare la comunicazione di cessione alle Entrate anche in ritardo rispetto alla prima data ultima, con il pagamento di una penale di 250 euro.
A quando il nuovo termine? Si parla del 30 novembre, data ultima di presentazione della dichiarazione dei redditi del 2022.
È stato, inoltre, prolungato da quattro a dieci anni il periodo di tempo nel quale è possibile “suddividere” la detrazione, favorendo così i contribuenti che non hanno sufficiente capienza.
Cessione dei crediti 2023: le azioni in atto
Considerando questo nuovo scenario, Poste e banche si stanno muovendo per uno sblocco che permetta di riprendere con le cessioni dei crediti.
Secondo Il Sole 24 Ore, Banco Bpm sarebbe disposto a riattivare la procedura per chi “ha impegni all’acquisto di crediti fiscali già sottoscritti”.
Ancora, Crèdit Agricole sta aspettando la definizione delle nuove regole. Intesa Sanpaolo conferma ai media l’attenzione al tema.
In generale, anche altri operatori sarebbero in attesa delle novità in merito alla normativa.
Nei prossimi giorni, il Parlamento potrebbe votare la proposta di sblocco, presentata da Abi e Ance, che affronta il tema della compensazione dei modelli F24, ovvero i modelli impiegati per pagare tasse, imposte e Iva.
Blocco dei crediti: chi è esente?
Le cessioni dei crediti erano state stoppate per i nuovi lavori a partire dal 16 febbraio 2023.
A non mancare, però, le eccezioni.
Per chi prevede piccoli interventi che non aveva ancora avviato – un esempio è il cambio degli infissi – potrà farlo se, entro il 16 febbraio, abbia fatto almeno un pagamento o, in mancanza, se certifichi di aver già stipulato il contratto di fornitura.
Lo stesso vale per chi non aveva ancora registrato il preliminare d’acquisto di un immobile ristrutturato con il sismabonus acquisti.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.