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Addentriamoci nel mondo finanziario ed esploriamo il tema del tasso usurario e l’inclusione dei costi assicurativi nel mutuo. Cerchiamo di capire meglio cosa si nasconde dietro il termine “tasso usurario” e se in esso sono da includersi anche i costi assicurativi del mutuo.
Cos’è il tasso usurario
Il tasso usurario è un tasso di interesse applicato da un istituto di credito su un prestito che supera la soglia stabilita dall’usura. Questa soglia è determinata trimestralmente dalla Banca d’Italia, che analizza il mercato finanziario e pubblica tabelle specifiche.
La Banca d’Italia calcola il tasso effettivo globale medio (TEGM) prendendo in considerazione i tassi di interesse praticati dagli istituti di credito per vari tipi di prestito. Per ottenere il tasso usurario, si aumentano i tassi medi di un quarto e si aggiunge un margine di ulteriori 4 punti percentuali, con la condizione che la differenza tra soglia e tasso medio non superi gli 8 punti percentuali. I prestiti che superano questa soglia per la loro tipologia sono considerati usurari.
È importante notare che un mutuo con tasso usurario può portare alla nullità della clausola di pagamento degli interessi, e l’istituto di credito è obbligato a restituire gli interessi già pagati, come stabilito dalla Cassazione. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze svolge un ruolo chiave nel monitorare il TEGM e stabilire i limiti per evitare il reato di usura.
Costi assicurativi del mutuo e tasso usurario: cosa dice la legge
Spesso, quando si indaga sull’usura bancaria, ci si concentra sulle spese assicurative previste nei prodotti bancari a rimborso rateale. Queste spese sono al centro di molte indagini perché talvolta il loro inserimento nel calcolo del tasso di interesse supera i limiti considerati “accettabili”. Al contrario, quando queste spese sono escluse dal calcolo, il tasso rimane entro i limiti considerati accettabili per evitare l’usura contrattuale.
La Corte di Cassazione, attraverso l’ordinanza del 26/11/2021, n. 37058/2021, ha confermato che, durante l’indagine sul tasso di interesse di un mutuo e sulla possibile usurarietà, il giudice deve considerare il costo della polizza assicurativa collegata al contratto principale nel calcolo del TEG (tasso effettivo globale). La giurisprudenza consolidata su questo punto sottolinea l’importanza dell’usura, come definita dalla legge, che tiene conto di commissioni, remunerazioni e spese legate all’erogazione del credito, escludendo solo imposte e tasse.
Secondo la Corte, il fatto che nei Decreti Ministeriali del TEGM manchi una voce specifica (che invece, secondo la legge, dovrebbe esserci) non significa automaticamente che questa voce debba essere esclusa dal calcolo. In tal caso, è necessario valutare la legittimità di tali decreti e, se illegittimi, disapplicarli. La Corte sottolinea che il giudice non è vincolato dal contenuto dei decreti nella sua interpretazione della legge.