Indice dei contenuti
Il professionista chiamato a redigere visto di conformità e asseverazione può praticare lo sconto in fattura ai clienti, a condizione di seguire la corretta procedura per la fatturazione dei compensi e per il rilascio di asseverazione o visto: lo ha spiegato l’Agenzia delle Entrate in risposta al quesito di un contribuente.
Il caso di partenza
A interrogare l’Agenzia delle Entrate è un professionista che domanda se sia possibile praticare lo sconto in fattura ai clienti, cui rilascia il visto di conformità e, se sì, quale procedura seguire.
Le possibilità, infatti, per il professionista sono due:
- praticare lo sconto in fattura;
- cedere ulteriormente il credito.
Leggi anche: VISTO DI CONFORMITÀ PER IL SUPERBONUS: I CASI IN CUI NON È OBBLIGATORIO
Sconto in fattura per visto di conformità e asseverazioni: la procedura
In risposta al contribuente, l’Agenzia delle Entrate ha ricordato che le spese per il rilascio delle asseverazioni, delle attestazioni e del visto di conformità rientrano tra quelle detraibili e concorrono al raggiungimento del limite di spesa ammesso alla detrazione.
La spesa per il visto di conformità, quindi, può essere oggetto di sconto in fattura. La procedura corretta da seguire è la seguente.
Il professionista acconsente che l’adempimento totale o parziale dell’obbligazione avvenga mediante la cessione di un credito corrispondente alla detrazione spettante al committente, che può essere utilizzato in compensazione o ceduto ulteriormente.
Sia il corrispettivo pagato dal cliente al professionista sia l’eventuale corrispettivo pattuito per l’attualizzazione del credito rientrano tra i compensi connessi alla prestazione professionale.
Ai fini Iva, conclude l’Agenzia, i corrispettivi concorrono alla formazione della base imponibile e devono essere assoggettati ad aliquota ordinaria.