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In questi ultimi anni, si parla (e si deve parlare) di inquinamento, norme ecosostenibili ed emissioni di agenti inquinanti.
A tal proposito, l’Unione Europea si è data da fare per quanto riguarda l’edilizia, si stima infatti che quest’ultima incida in maniera particolarmente rilevante sulle emissioni di gas serra e inquinanti.
Le nuove norme, proposte nel 2021, dovrebbero entrare in vigore prossimamente, vediamo più nel dettaglio in cosa consistono.
Le norme europee sull’edilizia del futuro
Le nuove norme comunitarie prevedono un ammodernamento delle classi energetiche a tappe, in prima battuta almeno il 15% di tutta l’edilizia dovrà avere come minimo una classe energetica di livello F; per quella non destinata ad usi residenziali la scadenza è il 2027, mentre per gli immobili di tipo residenziale è il 2030.
Per la seconda tranche, si prevede un ammodernamento di un ulteriore 25% degli edifici entro il 2034. Il traguardo finale è quello di arrivare a un edilizia a zero emissioni entro il 2050.
La situazione italiana: qual è la classe energetica degli edifici
In Italia, purtroppo, la situazione non è così semplice come potrebbe sembrarlo sulla carta; infatti, più della metà (circa il 60%) degli edifici ha una classe energetica molto bassa.
La maggior parte di questi edifici è stata frutto di un selvaggio, e spesso indiscriminato, fenomeno di speculazione edilizia iniziato tra gli anni ‘50 e ‘60 e successivamente condonati.
Naturalmente, chi abita in questi edifici non può essere il diretto responsabile di una situazione che di fatto è stata ereditata da una classe politica e una generazione di molti decenni fa.
Cosa si può fare?
Ultimamente, il governo italiano ha provato a dare una svolta a questa situazione: il Superbonus 110 (recentemente modificato con uno sgravo che può arrivare al 90%), infatti, ha costituito un primo passo verso una politica edilizia green ed ecosostenibile.
Oltre a ciò, sono previste delle norme edilizie per gli edifici pubblici di nuova costruzione, per questi ultimi a partire dal 2028 sarà obbligatoria una pianificazione a zero emissioni.
Alcune eccezioni
Per quanto riguarda le norme europee, ovviamente sono esenti tutta una serie di edifici dall’importanza storica, culturale o religiosa; per questi, non si dovranno applicare le norme europee sulla classe energetica.
Oltre a questi, saranno esenti anche le case abitate al massimo per quattro mesi l’anno e le abitazioni indipendenti non superiori a 50 mq di superficie.