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L’Unione Europea sta preparando una direttiva green sulla casa, denominata “Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia“.
Vediamo cosa prevede e cosa comporta per i proprietari di abitazioni nei prossimi anni.
Che cos’è la nuova direttiva UE sulla casa
Alla fine del 2021, il Consiglio dell’Unione Europea ha presentato delle proposte relative a norme finalizzate a incoraggiare da un lato la costruzione di edifici ad alta efficienza energetica e dall’altro la ristrutturazione di quelli già esistenti, il tutto per ridurre in un prossimo futuro i consumi energetici e le emissioni inquinanti.
Questo insieme di norme, che riguarderà le abitazioni che si trovano sul territorio degli Stati membri, dovrebbe essere approvato il 24 gennaio prossimo dalla Commissione energia del Parlamento Europeo e poi essere varato entro il 13 marzo.
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La direttiva, allo stato attuale, salvo modifiche che potrebbero essere apportate, prevede che entro il 2030 tutti gli edifici residenziali di nuova costruzione dovranno avere almeno la classe energetica E ed entro il 2033 la classe D: in tal modo, si arriverebbe a emissioni zero fra il 2040 e il 2050.
Per quanto riguarda gli edifici già esistenti, invece, si punta a una loro ristrutturazione in modo da ridurre i consumi energetici di circa il 25% e passare a una classe più alta, stabilita in base alla certificazione energetica ottenuta tramite l’Ape, l’attestato di prestazione energetica.
Quali sono i lavori di ristrutturazione da effettuare per essere a norma
Per migliorare la classe energetica di un edificio già esistente ed essere a norma, occorrerà effettuare una serie di interventi volti all’efficientamento energetico:
- la realizzazione di un cappotto termico interno o esterno;
- la sostituzione degli infissi;
- l’installazione di una nuova caldaia a condensazione;
- l’installazione di pannelli solari, che entro il 2027 dovranno coprire almeno 400 metri quadrati e dal 2030 saranno obbligatori.
Cosa accade a chi non si adegua alla direttiva green?
Per chi non si adegua, la direttiva UE nella sua prima versione prevedeva possibili sanzioni o limitazioni sulla possibilità di affittare o vendere casa, ma saranno i singoli Stati a decidere in modo autonomo le misure da adottare per chi non rispetta le normative e non migliora la classe energetica della propria abitazione.
Sicuramente il rischio maggiore sarà una svalutazione dell’immobile.