Indice dei contenuti
Forse, non tutti sanno che una proposta di acquisto è valida anche se non viene versato un assegno al venditore a titolo di caparra.
La validità della proposta dipende, infatti, dall’accettazione da parte del venditore nei tempi e nei modi decisi dal proponente. In questo caso, la caparra è solo un elemento accessorio in più per la vendita.
A cosa serve la caparra?
Serve principalmente per fermare la proposta, perché può dimostrare la serietà dell’offerta. Sono le norme che in maniera formale non obbligano all’utilizzo alla caparra.
Leggi anche: MUTUO NON CONCESSO? ECCO COME RIOTTENERE LA CAPARRA
Validità della proposta d’acquisto di una casa: i termini
In linea di massima, in ogni caso una proposta di acquisto senza caparra non tutela il compratore perché il venditore non si sentirà vincolato e potrà sentirsi libero di ripensarci.
Se l’acquirente ha un ripensamento perde la caparra versata, ma se è il venditore a tirarsi indietro allora chi ha versato la caparra può chiedere addirittura il doppio dell’importo versato.
Attraverso la caparra si dimostra, di solito, di essere davvero interessati all’acquisto, e il venditore per questo sarà meno soggetto a tentennamenti, visto che, se si dovesse tirare indietro rispetto alla proposta già accettata, sarebbe costretto a versare il doppio di quanto ricevuto.
A quanto deve ammontare la caparra?
Non ci sono regole riguardanti la somma della caparra da versare, la situazione varia da caso a caso.
Non esiste infatti una regola che definisce la percentuale sul totale del prezzo dell’immobile, ma la cifra viene di volta in volta definita all’interno della mediazione fra venditore e compratore sulla base di tante variabili differenti per ogni pratica d’acquisto.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.