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In questo contenuto andiamo a vedere cosa succede quando un condomino è moroso, chi è tenuto a pagare il suo debito e cosa si intende con il termine preventiva escussione.
In che cosa consistono le spese condominiali?
All’interno di un contesto condominiale, i condomini sono tenuti a versare periodicamente le spese relative alle parti comuni (pulizia delle scale, servizio di portineria, fornitura energia elettrica, ecc.) attraverso il versamento di una quota che è proporzionale rispetto al valore di ogni proprietà. Quando gli inquilini morosi sono “aggrediti” dai creditori rispetto ai proprietari che sono in regola con i pagamenti, si parla di preventiva escussione.
Cosa accade a chi non paga il condominio?
In presenza di un condomino moroso, l’amministratore è tenuto ad attivarsi per la riscossione del credito condominiale, attraverso un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo, a patto che sia stato approvato lo stato di ripartizione. Se la mora nel pagamento dei contributi si è protratta per un semestre, il condomino moroso può vedersi escluso dalla fruizione dei servizi comuni suscettibili tra i quali, ad esempio, il riscaldamento.
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Preventiva escussione dei morosi: cos’è e come funziona
Secondo la legge, sussiste un vincolo solidale tra i condomini: ciò significa che se uno non paga, il debito deve essere sostenuto dagli altri. Prima di farlo, il creditore deve disporre la preventiva escussione nei confronti del soggetto moroso. Se anche in questo caso non si arriva a un risultato, il creditore potrebbe richiedere il pignoramento di un bene del debitore, in maniera tale da estinguere il debito.
Chi paga le spese condominiali dell’inquilino moroso?
L’assemblea di condominio non può approvare a maggioranza la divisione del debito di un condomino moroso tra gli altri condòmini che già hanno già sostenuto le spese. Per farlo, è necessario il voto all’unanimità.
Può essere impugnata entro 30 giorni la delibera condominiale che approva la ripartizione del debito residuo tra condomini: a carico di quelli non morosi, non c’è alcun obbligo né alcun principio di solidarietà delle obbligazioni.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.