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Le tabelle millesimali servono a definire la percentuale di proprietà di ogni singolo condomino rispetto alla totalità del condominio.
Il valore si esprime in millesimi, perché è stata assunta come unità di misura dell’intera proprietà il valore di mille.
Le tabelle sono importanti per la ripartizione delle spese condominiali e anche perché, quando nelle assemblee bisogna approvare o rifiutare delle iniziative condominiali, rappresentano l’ago della bilancia se si tratta di un sì o di un no.
Se vota favorevolmente un certo numero di condomini che insieme rappresentano la maggioranza sotto il profili dei millesimi, allora si può procedere, altrimenti no.
Chi definisce le tabelle millesimali
In linea di principio, si tratta di fare un calcolo percentuale che possono fare tutti, salvo sottoporlo all’approvazione dell’assemblea. In pratica, trattandosi di un calcolo tecnico è meglio affidarsi a un professionista e, quindi, di norma ci si rivolge a un geometra o a un ingegnere.
Sono necessarie, anche se nei piccoli condomini non sono obbligatorie
Le tabelle millesimali, pur essendo importantissime, non sono obbligatorie, se non c’è un regolamento condominiale che, a sua volta, è obbligatorio solo se lo stabile ha più di 10 condomini.
Ad ogni modo, anche in assenza di tabelle millesimali ogni condomino partecipa in alle spese condominiali in proporzione al valore della sua proprietà, come definisce la legge.
Quindi, anche se il condominio è piccolo e le tabelle millesimali non sono obbligatorie, conviene comunque redigere, perché in assenza di tabelle millesimali, se non c’è accordo tra le parti per la suddivisione delle spese, si può sempre ricorrere al giudice affinché provveda sulla ripartizione ed, eventualmente, sull’approvazione delle tabelle.
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Quando si modificano e chi può farlo
È la legge a definire quali sono i casi in cui bisogna modificare, a maggioranza, le tabelle millesimali:
- quando il loro calcolo è sbagliato;
- quando viene modificato il volume dell’edificio e bisogna modificare tutti i valori millesimali.
In questi casi, le tabelle possono essere modificate con le stesse maggioranze che sono state necessarie per la loro approvazione e, cioè, con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio.
Al di là di queste ipotesi la legge prevede che la modifica delle tabelle debba essere votata all’unanimità (e fatta – come detto – da un esperto).
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.