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Installare un’autoclave all’interno del condominio è un procedimento da conoscere, avendo più di un passaggio non scontato.
Parliamo di un sistema che viene adottato spesso dai condomini composti da diversi piani per garantire l’approvvigionamento idrico a tutti gli appartamenti.
Viene eliminata in questo modo la problematica di distribuzione dell’acqua nelle zone più alte o nei casi in cui la risorsa, per diversi motivi, debba essere razionata.
In questo modo vengono distribuiti in modo equo pressione e flussi d’acqua in tutti i piani dello stabile.
Inoltre, l’impianto di autoclave condominiale permette di sfruttare di acqua, che il condominio conserva, riutilizzandole nei momenti di necessità e di mancanza senza lasciare nessun appartamento scoperto.
Autoclave: cosa dice la legge
Durante l’assemblea condominiale viene presa la decisione sull’installazione di un’autoclave in condomino.
Servirà il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti, nel caso l’installazione debba avvenire in una zona in cui sono ci sono già degli altri impianti.
Se, invece, occorre modificare la destinazione d’uso dell’area di installazione, allora è necessaria la maggioranza qualificata.
Per le spese, la normativa stabilisce che la somma totale va divisa tra tutti i condòmini, in proporzione del valore di ciascuna proprietà, quindi in base ai millesimi di proprietà che ogni singolo possiede, senza tenere conto dall’altezza del piano in cui si risiede.
Alle spese devono partecipare anche le famiglie che abitano ai piani inferiori secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione.
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Questa installazione è infatti considerata una parte integrante dell’intero impianto idrico condominiale.
Le spese sui consumi, invece, dipendono dall’uso che ogni abitazione fa del servizio: chi spende di più paga di più.
Come calcolare il dimensionamento dell’autoclave?
Ci sono delle regole ben precise da seguire per il dimensionamento dell’autoclave condominiale.
Bisogna stabilire la capacità del serbatoio, la potenza della pompa e i costi da dividere ed eseguire dei calcoli precisi che non possono essere fatti semplicemente dalle famiglie o dall’amministratore di condominio.
Bisogna poi decidere il luogo di installazione, come il cortile condominiale se presente o una zona interrata più sicura.
Questa seconda scelta ha delle ricadute anche sull’iter di approvazione per l’installazione dell’autoclave.
Si tratta di aspetti tecnici e contabili che non possono essere coordinati decisi autonomamente dai condòmini, ma che richiedono una gestione professionale.
Proprio per questo è giusto affidarsi a professionisti specializzati in amministrazione immobiliare che sanno come gestire situazioni di questo tipo nel modo migliore.
* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.