Indice dei contenuti
Nell’ambito dell’affitto d’immobili, quando il locatore può mandare via l’inquilino alla scadenza del contratto? E soprattutto, perché?
Le cause per cui il locatore può sfrattare l’inquilino sono essenzialmente due: la scadenza del contratto e la morosità. Ma vediamo nel dettaglio tutte le possibili motivazioni legate innanzitutto alla scadenza dell’accordo.
Diniego di rinnovazione alla prima scadenza
Nella locazione a canone libero (4+4) e in quello a canone concordato (3+2), può essere impedito il tacito rinnovo del contratto dopo la prima scadenza (ossia, nel primo caso, dopo i primi 4 anni e, nel secondo, dopo i primi 3), solo nel caso in cui ci siano determinati motivi.
Il locatore che non vuole rinnovare il contratto di locazione alla prima scadenza ha l’obbligo di sottolineare (nella comunicazione da inviare al conduttore) il motivo della disdetta con una comunicazione specifica.
Destinazione dell’immobile ad uso proprio
Il primo motivo per cui un locatore può negare il rinnovo del contratto di locazione riguarda la volontà di destinazione dell’immobile ad uso proprio, per quanto riguarda l’abitazione e per attività commerciali, artigianali o professionali.
È importante notare che tale motivo può essere invocato solo da locatori persone fisiche e si estende anche a parenti stretti, come coniugi, genitori, figli o parenti entro il secondo grado in linea retta.
Per la Legge però anche una persona giuridica può affidarsi a questo motivo se nell’immobile locato vuole svolgere la propria attività.
Disponibilità di un altro immobile per il conduttore
Un altro motivo per non rinnovare il contratto di locazione è la disponibilità, da parte del conduttore, di un altro immobile adatto ad essere adibito a propria abitazione nello stesso Comune. In questo caso, il locatore può rifiutare la rinnovazione del contratto perché il conduttore avrebbe già una soluzione abitativa alternativa.
Mancato utilizzo dell’immobile
Il locatore può negare il rinnovo del contratto se il conduttore non occupa l’immobile per un tempo prolungato e senza giustificato motivo. In questo il locatore viene protetto da situazioni in cui l’inquilino non utilizza effettivamente l’immobile, anche se esiste il contratto di locazione.
Ricostruzione, demolizione e trasformazione dell’edificio
La legge prevede che il locatore possa negare il rinnovo del contratto nel caso in cui l’immobile locato sia parte di un edificio gravemente danneggiato, e debbano essere fatti interventi di ristrutturazione, demolizione o trasformazione radicale per realizzare nuove costruzioni.
Mancato pagamento del canone di locazione
Dopo quanto tempo si può sfrattare l’inquilino che non paga il canone di locazione? Innanzitutto va presa evidenza della differenza fra immobili ad uso abitativo e commerciale, come vi abbiamo spiegato in questo articolo.
Secondo la Legge, è possibile anche dopo il mancato pagamento di una sola mensilità, purché ci sia un ritardo superiore ai 20 giorni. L’inquilino può evitare lo sfratto corrispondendo tutti i canoni scaduti con gli interessi prima dell’emissione dell’ordinanza di sfratto da parte del giudice.