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Nel mondo dell’architettura e dell’edilizia per tetto a tetto a falda si intende un elemento fondamentale che conferisce non solo protezione strutturale, ma anche un’identità estetica agli edifici. Di cosa si tratta, più nel dettaglio? Cosa rende un tetto a falda così distintivo e versatile?
Vediamo quali sono le caratteristiche di questo tipo di copertura, oltre a esaminare le sue applicazioni pratiche e le diverse tipologie esistenti sul mercato dell’edilizia.
Cos’è un tetto a falda
Il tetto a falda, spesso chiamato anche tetto inclinato, rappresenta un elemento architettonico intramontabile e universalmente riconosciuto. La sua storia risale ai tempi antichi, quando fu progettato con un duplice scopo: proteggere le abitazioni dagli agenti atmosferici e dalle intrusioni degli animali.
Nello specifico, un tetto a falda, o spiovente, è caratterizzato da una superficie inclinata di una copertura con una specifica pendenza. Quest’ultima è determinata dal rapporto, solitamente espresso in percentuale, tra l’altezza verticale del tetto tra la linea di gronda e il colmo e la distanza orizzontale tra di esse, misurata lungo la direzione della massima inclinazione del tetto.
Questa definizione tecnica fornisce una chiara comprensione di come venga calcolata e valutata la pendenza di una falda, un parametro cruciale nella progettazione e nella costruzione di tetti a falda.
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Elementi che compongono il tetto a falda
Il tetto a falda ha alcuni principali elementi che lo costituiscono. Vediamoli insieme:
- Linea di colmo: Questa è la linea orizzontale di massima elevazione, dove le due falde inclinate del tetto si incontrano. È il punto culminante del tetto, che determina il suo punto più alto.
- Linea di displuvio: Questa linea si forma quando due falde inclinate si incontrano in un angolo convesso. È il punto in cui l’acqua piovana scorre liberamente lungo la superficie inclinata del tetto, evitando ristagni e infiltrazioni.
- Linea di compluvio: In contrapposizione alla linea di displuvio, la linea di compluvio è l’intersezione inclinata tra due falde ad angolo concavo. Questo punto è importante perché l’acqua si accumula in questo punto prima di essere defluire verso la linea di gronda o di displuvio.
- Linea di gronda: Si tratta della linea orizzontale di minima elevazione, formata dall’intersezione tra le falde inclinate del tetto e il piano d’appoggio sottostante. La gronda rappresenta la parte inferiore del tetto e gioca un ruolo fondamentale nel deflusso dell’acqua piovana.
Le diverse tipologie
Esistono diverse tipologie di tetti a falde, ognuna progettata per soddisfare esigenze architettoniche specifiche.
Falda unica
Questa soluzione presenta una sola falda inclinata, ed è spesso utilizzata in strutture con una pianta rettangolare. La sua semplicità la rende una scelta pratica per edifici di varie dimensioni, offrendo una soluzione pulita ed essenziale.
Due falde (o capanna)
Adatta, in particolare, a edifici con pianta rettangolare.
Si tratta di una delle forme più antiche di tetto a falde, in cui le due falde inclinate si incontrano al centro del tetto. Questa tipologia si adatta bene sia alle case di campagna che alle abitazioni urbane.
Quattro falde (o padiglione)
Caratterizzato da quattro falde inclinate, questo tipo di tetto è tra i più diffusi. La sua forma simmetrica e bilanciata lo rende adatto a una vasta gamma di edifici, dalla casa di campagna al complesso residenziale.
Oltre a queste varianti, esistono altre configurazioni più complesse, come i tetti a mansarda o a shed, che offrono soluzioni architettoniche uniche e interessanti. La scelta del tipo di tetto dipende dalle preferenze estetiche, dalle dimensioni dell’edificio e dalle condizioni del sito, ma tutte le tipologie di tetti a falde condividono l’obiettivo di garantire protezione agli ambienti interni.
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I materiali utilizzati per il tetto a falda
Il manto di copertura, la parte del tetto visibile esternamente, può essere realizzato con una varietà di materiali:
- laterizi;
- pietra;
- metalli;
- materiali plastici.
La scelta del materiale dipende non solo dalle caratteristiche tecniche di ciascun prodotto, ma anche dai gusti personali dei proprietari di casa. Oltre all’aspetto estetico, è fondamentale considerare la funzionalità del materiale in relazione alle condizioni climatiche della zona in cui si trova l’abitazione.
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Il tetto svolge diverse funzioni cruciali: protegge gli spazi interni dalla pioggia, resistendo alle sollecitazioni del vento e al carico della neve, contribuisce significativamente alla regolazione termica dell’edificio e riduce la dispersione di calore.
La scelta del materiale per il manto di copertura può influenzare direttamente l’efficacia di queste funzioni. Ad esempio, in zone con forti precipitazioni, la resistenza all’acqua e alla corrosione diventa prioritaria, mentre in regioni soggette a forti venti è essenziale optare per materiali robusti e resistenti.
I laterizi offrono un’eccellente resistenza e durata nel tempo, mentre la pietra conferisce un elegante aspetto rustico ed è altamente resistente agli agenti atmosferici. I materiali metallici, come il metallo zincato o l’acciaio, sono leggeri e durevoli, adatti soprattutto a regioni con nevicate abbondanti. I materiali plastici, come l’intonaco impermeabilizzante o le membrane sintetiche, sono più leggeri e facili da installare, ideali per tetti con geometrie complesse o inclinazioni ridotte