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È scontro aperto sugli affitti brevi. Mentre il governo Meloni preme sull’acceleratore per far approvare il Ddl locazioni turistiche, le associazioni di categoria insorgono e rispondono punto per punto all’ultima versione del testo del disegno di legge, presentato lo scorso 6 settembre. Cosa aspettarsi nelle prossime settimane?
Cosa prevede la bozza del Ddl locazioni turistiche?
La versione più recente del Ddl risale al 6 settembre scorso. Una bozza che potrebbe però essere molto simile a quello che sarà il testo definitivo su cui dovrà esprimersi il Cdm.
Con l’intento di “contrastare l’abusivismo”, il Ddl locazioni turistiche prevede tre importanti novità.
Codice identificativo nazionale
Per prima, l’introduzione di un Codice identificativo nazionale in sostituzione di quelli regionali attualmente in vigore. Tale Codice dovrà essere esposto sul campanello e sull’annuncio online di ogni abitazione che viene affittata per un periodo inferiore a 30 giorni.
Attività imprenditoriale
Inoltre, cambia il limite sopra il quale si passa da affitto da parte di privati ad attività imprenditoriale: da quattro a due appartamenti affittati. Questo significa che chiunque affitti per brevi periodi più di due case sarà obbligato ad aprire Partita Iva.
Minimum stay
Infine, il Ddl locazioni turistiche introduce il cosiddetto minimum stay, ovvero l’obbligo di affittare l’abitazione per un minimo di due notti se l’appartamento si trova nel centro storico di una città metropolitana.
Stralciata, invece, la norma presente nella bozza precedente che prevedeva il divieto di affittare a turisti a chi ha ricevuto condanne penali.
Le prossime tappe del governo
Il Ddl porta la firma di Daniela Santanché, ministra del Turismo, e sarebbe pronto per finire sul tavolo del Consiglio dei Ministri, che potrebbe esaminarlo già lunedì 25 settembre.
Nel frattempo il testo, da disegno di legge, è diventato improvvisamente un decreto legge, ovvero una misura “necessaria e urgente”.
La protesta delle associazioni di categoria
Un disegno di legge che non piace alle associazioni del mondo immobiliare e turistico: 14 sigle (ABBAV, AIGAB, BREVE, CONFASSOCIAZIONI REAL ESTATE, CONFEDILIZIA, FARE, FIAIP, HOST+HOST, HOST ITALIA, MYGUESTFRIEND, OSPITAMI, PRO-LOCATUR, PROPERTY MANAGERS ITALIA, RESCASA LOMBARDIA), in data 21 settembre, hanno trasmesso al Ministero del Turismo un documento che raccoglie le osservazioni alla bozza della ministra Santanché dello scorso 6 settembre.
Secondo le associazioni, il Ddl sarebbe “palesemente mirato a contrastare la locazione delle abitazioni private attraverso l’introduzione di un numero ingiustificato di divieti, limitazioni, requisiti e obblighi, alcuni dei quali di impossibile applicazione“.
Inoltre, il testo sarebbe “lesivo del diritto di proprietà, profondamente illiberale e in molte sue parti contrario ai principi costituzionali“.
Le associazioni invitano il governo a “ripensare totalmente” il testo.