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La Pandemia ha lasciato dietro di sé una serie di strascichi che hanno colpito gli italiani sotto tutti i punti di vista, da quello strettamente medico e proprio della salute a quello comportamentale.
Uno dei cambiamenti più grandi relativi alle condizioni in cui è riversato il vivere sociale negli ultimi due anni riguarda certamente il modo di abitare e intendere la propria casa.
A confermarlo è una ricerca a cura di Changes Unipol che ha indagato sul rapporto italiani-casa, portando alla luce tante piccole considerazioni, necessità e nuove abitudini che stanno rivoluzionando il modo di vedere gli immobili.
Cosa è cambiato dopo la pandemia
L’analisi condotta dal magazine del Gruppo Unipol ed elaborata dalla multinazionale di ricerche di mercato Ipsos, ha preso in considerazione parametri quali i servizi indispensabili e la preferenza tra acquisto e locazione, andando ad indagare, però, anche tra gli aspetti più intimi che influenzano le scelte degli italiani.
Se prima dell’avvento della Pandemia la casa era vissuta come luogo di aggregazione, oggi il 48% delle persone invita meno spesso gli amici. Una percentuale che sale al 58% nella fascia tra i 41 e i 56 anni.
L’altra faccia della medaglia, però, è rappresentata dalla cosiddetta Gen Z, che preferisce soluzioni abitative che promuovono la socialità, come i co-living o i residence con pulizia inclusa e zone comuni per trascorrere il tempo in compagnia.
Ad optare per l’acquisto, invece, è il 55% degli italiani che abita il Centro Nord, con fascia di reddito medio alta.
In tutti i casi elencati, comunque, il 29% degli intervistati intende cambiare casa nei prossimi due anni.
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Ambienti più curati: i criteri di scelta
Due anni trascorsi perlopiù all’interno delle proprie quattro mure hanno fatto sì che aumentasse la voglia di prendersi cura del nido. Così, dal 2020 ad oggi, non sono mancati lavori di ristrutturazione (complici anche i bonus erogati dallo Stato), le nuove idee di arredo (per il 18%) e la sostituzione di elettrodomestici.
La scelta degli immobili, invece, benché abbia confermato l’importanza di parametri come il prezzo, la zona, la metratura o la luminosità, ha registrato quello che forse è il cambiamento più importante: se prima la tendenza era quella di preferire appartamenti in centro città, oggi il 40% degli italiani sceglie di vivere in periferia per avere spazi più ampi, zone all’aperto e godere della natura.
L’impatto del cambiamento climatico, infine, si fa sentire al punto da spingere il 37% delle persone a cercare soluzioni più Green o a produrne di proprie.