Indice dei contenuti
Ivrea, che fa parte della città metropolitana di Torino, è attraversata dal fiume Dora Baltea ed è il capoluogo del Canavese, risultando interessante dal punto di vista paesaggistico.
Inoltre, ha un centro storico elegante e ricco di monumenti e ha un’importante storia come città industriale.
Quale è la storia di Ivrea
La storia di Ivrea è indissolubilmente legata alla sua funzione di città industriale e alla presenza della Olivetti, fondata nel 1908 da Camillo Olivetti.
Il progetto, che non fu solo industriale, ma anche socio-culturale, si ampliò nel corso degli anni Trenta e ancora più negli anni Sessanta, grazie al boom economico.
Adriano Olivetti promosse la ricerca di un’alternativa agli esistenti modelli di architettura industriale e di produzione e pose l’accento sulla necessità di tenere conto del benessere dei lavoratori e dei cittadini, dando importanza alla qualità della vita, e non più solamente alla produzione, al profitto e alla creazione di posti di lavoro.
Questa diversa visione produsse un rinnovamento dell’impianto urbano e sociale, un grande sviluppo tecnologico e un’attenzione alla vita dei cittadini, cambiando radicalmente il tradizionale rapporto tra fabbrica e città, tra imprenditore e operaio, e mettendo al centro per la prima volta il fattore umano come base dello sviluppo aziendale.
Ivrea “città industriale del XX secolo” è diventata da alcuni anni Patrimonio dell’Umanità UNESCO e rappresenta, pertanto, un importante patrimonio storico, culturale, sociale italiano.
Leggi anche: IL PROGETTO DEL NUOVO OSPEDALE DI IVREA, NELL’AREA EX OLIVETTI
Cosa vedere a Ivrea?
Ivrea presenta diversi punti di interesse storico e architettonico:
- il Castello di Ivrea: situato nella parte alta della città, fu costruito nel 1358 per volere di Amedeo VI di Savoia a scopo difensivo e tra il 1750 e il 1970 venne utilizzato come prigione;
- il Duomo di Santa Maria Assunta: collocato nei presso del Castello, ha una storia millenaria e presenta una struttura romanica, che nel corso del tempo subì svariate modifiche, come quella della facciata, rifatta nell’Ottocento in stile neoclassico;
- la Chiesa di San Bernardino: risalente al Quattrocento e arricchita da affreschi rinascimentali, fu acquisita, insieme al convento di cui faceva parte, dall’imprenditore Camillo Olivetti all’inizio del Novecento e, ancora oggi, è di proprietà della famiglia Olivetti;
- il MAAM, Museo a cielo aperto di architettura moderna: si tratta di un percorso pedonale di circa 2 chilometri che si snoda tra gli edifici dell’epoca della Olivetti adibiti alla ricerca, alla produzione, alle abitazioni civili e ai servizi e che prevede sette stazioni informative.