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Il lampadario, presente in ogni abitazione, è un elemento di arredo non solo utile per l’illuminazione, ma anche importante dal punto di vista estetico, in quanto gli elementi che lo compongono, la loro conformazione e i materiali di cui è fatto contribuiscono ad arredare e ad abbellire un ambiente.
Vediamo qual è la storia del lampadario in stile classico, quali sono i suoi componenti e quali sono le tipologie più diffuse.
Lampadario in stile classico: qual è la sua storia
I primi esempi di lampadari sono rintracciabili in Toscana già nel V secolo: si trattava inizialmente di strutture chiuse che venivano appese e sui cui bordi venivano attaccate delle lampade a olio; successivamente vennero adottate dalle strutture aperte, con dei cerchi e dei bracci che sorreggevano delle candele.
Se in un primo momento queste strutture venivano usate soltanto all’interno degli edifici sacri, a partire dal tardo Medioevo furono utilizzati anche negli edifici civili, diventando ben presto parte integrante degli interni delle dimore.
Mentre all’inizio si trattava di elementi più semplici, nel Seicento i lampadari assunsero grande importanza e vennero arricchiti con decorazioni.
In particolare, i lampadari iniziarono a essere abbelliti con cristalli di rocca, capaci di rifrangere maggiormente la luce rispetto al vetro e quindi di brillare di più, e questo uso si diffuse in Italia e in Francia.
All’inizio del Settecento il cristallo di rocca, molto costoso, venne sostituito dal cristallo di Boemia e l’utilizzo di questo diverso materiale, meno caro, permise una maggiore produzione di lampadari e quindi una loro maggiore diffusione.
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Quali sono i componenti del lampadario classico e i modelli più diffusi
Il lampadario in stile classico è costituito da diversi elementi, ossia la rosetta attaccata al soffitto, il fusto, generalmente a forma di colonnina sagomata, e i bracci.
Sulla sommità dei bracci sono collocati i portalampadine, attorno a cui vi sono i piattini raccoglicera: questi in origine servivano a raccogliere la cera delle candele, ma con l’avvento delle lampadine elettriche sono rimasti come elemento decorativo.
La struttura del lampadario è generalmente in metallo, a cui possono essere accostati elementi in altri materiali, specialmente in vetro.
Ogni epoca ha sviluppato specifiche forme di lampadari, che rispecchiavano il gusto del periodo e del luogo in cui venivano prodotti e che dipendevano anche dai materiali utilizzati.
Si possono ricordare alcuni tipi di lampadari classici:
- lampadario di cristallo a mongolfiera, composto da una struttura a forma di cesta e da fili di perle in vetro, da cui deriva il nome francese sac-à-perle;
- lampadario italiano in vetro di Murano, molto elegante, costituito da moltissimi pezzi di svariate dimensioni, forme e colori;
- lampadario in stile Maria Teresa, nato a metà Settecento in onore dell’imperatrice austriaca, che è un modello a sospensione con telaio in metallo, fusto ornamentale in vetro, bracci decorati con elementi a forma di goccia in cristallo di Boemia;
- lampadario in stile art déco, caratterizzato dalla presenza di paralumi in vetro di forma geometrica, che, nascondendo le lampadine, creano una luce indiretta.