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Sebbene il 2023 abbia visto una contrazione del volume delle transazioni, l’anno si è chiuso meglio di quanto gli addetti ai lavori avessero predetto durante i vari trimestri, registrando valori finali degli indici migliori del 2019. La riduzione del numero di compravendite è di circa il 10%, grazie a un secondo semestre che ha visto una ripresa dopo lo shock iniziale. I prezzi osservati sul mercato, invece, sono cresciuti leggermente.
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Si riduce il ricorso agli sconti sul primo prezzo richiesto per vendere
A partire dal secondo semestre 2023, si è ridotto il ricorso agli sconti sul primo prezzo pubblicato negli annunci. Come risultato, il numero di annunci scontati durante la permanenza sul portale, uno dei principali indicatori di sforzo del mercato, ha iniziato a scendere a partire dalla fine del primo semestre del 2023 invertendo la tendenza osservata per l’anno precedente, dove si era assorbito il margine acquisito a seguito della pandemia. Anche il tasso medio di sconto applicato a questa categoria di annunci mostra una tendenza in diminuzione, a marzo si chiude con un -1,5% anno su anno e un -2% rispetto ai valori del 2019.
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Meno sconti perché cresce la domanda
La mitigazione dello sforzo necessario a vendere è da ricondurre principalmente a un aumento della domanda. A partire dal terzo trimestre del 2023 si osserva una graduale ripresa dei contatti generati dagli annunci, che porta a registrare un incremento di oltre il 10% dei contatti totali nel primo trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche i contatti medi aumentano ma non proporzionalmente con i totali, a indicare la distribuzione delle preferenze su un maggior numero di annunci, sintomo di quanto sia più facile trovare la soluzione ricercata, grazie soprattutto all’ingresso sul mercato di nuovo stock.
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Aumenta anche l’offerta e il mercato si mostra più dinamico
Infatti, sul lato dell’offerta si osserva un aumento delle proprietà disponibili sul mercato: sempre più venditori mettono fine al periodo di attesa causata dall’incertezza della situazione contingente. Nel primo trimestre del 2024 lo stock di immobili in pubblicità è più numeroso di quello del 2019, registrando un incremento del 7,5% sul trimestre precedente e di oltre il 10% sullo stesso trimestre del 2023. La composizione dello stock mostra una diminuzione della parte stabile e un incremento degli annunci che entrano ed escono dal mercato, a testimonianza di una maggiore dinamicità.
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I tempi di permanenza sul mercato migliorano per i nuovi annunci
Gli indicatori legati ai tempi di permanenza degli annunci sul mercato ne confermano la maggiore dinamicità e la migliore appetibilità dello stock fresco appena entrato rispetto a quello che era già presente: il risultato è una riduzione repentina dei tempi di vendita. Come effetto residuale, la preferenza accordata alle proprietà di recente pubblicazione porta all’invecchiamento dello stock che permane sul mercato, che torna ai livelli osservati nel 2020-2021.
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Il commento di Paolo Giabardo, Direttore Generale di Immobiliare.it
Nel 2023, dopo un inizio difficile, il mercato ha mostrato segni di ripresa a partire dalla seconda metà dell’anno. Dagli indicatori che osserviamo e studiamo costantemente sui nostri portali e dall’attività dei milioni di utenti che utilizzano ogni giorno Immobiliare.it, si vedono chiaramente importanti segnali di ripresa della domanda che, nei primi tre mesi del 2024, appare ulteriormente in aumento. Un sintomo di buona salute per il mercato, che conferma la fiducia e l’interesse degli italiani nei confronti degli investimenti nel mattone.
Di Simone Gadenz e Fabio Orlandi