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Mutui, dall’ABI segnali confortanti

27 Agosto 2015 Mutui e prestiti

Che per il mercato immobiliare non si possa parlare di uscita dalla crisi è cosa nota: le difficoltà degli operatori a rimettere in moto il sistema delle compravendite di case sono sotto gli occhi di tutti, ma alcuni interlocutori del settore stanno divulgando cifre e numeri che fanno ben sperare.

È di queste ore, ad esempio, la nota dell’ABI – associazione che riunisce circa l’80% delle banche operanti nel nostro Paese – che attesta che nei primi sette mesi dell’anno in corso il complesso dei mutui concessi alle famiglie italiane è stato pari a 26,6 miliardi di euro, cifra pari all’82% in più di quanto erogato nel 2014 (14,6 miliardi).

Un numero enorme, questo, che però non implica certo un aumento delle compravendite immobiliari: dobbiamo innanzitutto ricordare l’importanza rivestita dalle surroghe nell’ultimo anno. La sostituzione di un mutuo in corso con un altro a tassi più vantaggiosi è stata una pratica molto comune di questi mesi, più richiesta dagli italiani dei tradizionali mutui prima casa.

Oltre a questo fenomeno, dobbiamo ricordare come il 2015 sia contraddistinto, per ciò che concerne i mutui, da un abbassamento dei tassi di interesse applicati ai finanziamenti, tanto per i fissi quanto per i variabili. Se euribor e eurirs ai minimi storici hanno ridotto i tassi, la principale conseguenza è stata una maggiore possibilità dei mutuatari di ambire a percentuali più elevate del valore dell’immobile. Sono aumentati, mediamente, i cosiddetti loan to value, cosa che ha permesso alle banche di erogare, complessivamente, importi più elevati.

Quel che è certo è che siamo tornati ai livelli del 2011, ma per risalire, anche in questo aspetto, ai dati pre-crisi la strada è molto lunga.

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