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Tutti i cittadini italiani che hanno sottoscritto un accordo con un istituto bancario per l’accensione di un mutuo temono che il valore complessivo del prestito possa schizzare alle stelle a causa dei continui rincari dei tassi di interesse. Uno scenario che molti contribuenti hanno vissuto negli ultimi mesi, dopo i diversi annunci della Banca centrale europea.
Eppure, paradossalmente, esiste anche la possibilità che i tassi di interesse scendano rispetto al valore attuale, toccando la quota della parità e addirittura andando al di sotto dello 0%.
Se questa situazione dovesse verificarsi (cosa improbabile ma non impossibile), i finanziamenti concordati con le banche potrebbero trasformarsi nei cosiddetti mutui a tasso negativo. Vediamo di cosa stiamo parlando.
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Cos’è e come funziona il mutuo a tasso negativo?
Quelli che gli esperti del settore hanno rinominato mutui a tasso negativo non sono strumenti utopistici. Il loro utilizzo è già diffuso in alcuni Paesi del continente europeo e i mercati internazionali hanno ormai imparato a conviverci.
In sostanza, un mutuo a tasso negativo è un prestito che viene concesso da una banca a un cliente a condizioni variabili, ma particolarmente vantaggiose. La sua durata media va dai 20 ai 30 anni e il suo valore complessivo dipende dall’andamento dei tassi di interesse globali: se questi scendono sotto una determinata soglia, di conseguenza cala anche il costo di restituzione del mutuo, che (nei casi più eclatanti) può diventare negativo.
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Mutuo a tasso negativo: quali sono i vantaggi?
Dunque, al momento, esiste la possibilità che un debitore si ritrovi a restituire all’istituto di credito che lo ha finanziato una somma di denaro inferiore rispetto a quella ottenuta tramite l’apertura del mutuo.
Uno scenario che in pochi avrebbero potuto immaginare in questo periodo di continui rialzi di tassi di interesse. Eppure esiste.
Non solo: in alcuni Paesi come la Danimarca (a cui potrebbero aggiungersi presto altri come la Germania e l’Olanda), diverse banche di grandi dimensioni stanno proponendo ai propri clienti di sottoscrivere un mutuo a tasso negativo – spalmato su un arco temporale di almeno 20 anni – per invogliarli a farlo.
Chi può sottoscriverlo?
Occorre però specificare che, ad oggi, questo strumento finanziario non è utilizzabile in Italia: nel nostro Paese, infatti, sono in vigore dei meccanismi giuridici dell’Arbitrato Bancario Finanziario volti a tutelare gli istituti di credito, che possono dichiarare i mutui infruttiferi qualora i tassi scendano sotto la quota della parità.