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Chi è in procinto di acquistare una seconda casa con il mutuo (qui trovi le differenze rispetto alla prima) da qui a breve, potrebbe ricevere una brutta notizia rispetto ai costi del mutuo che potrebbero registrare un’impennata. È, infatti, in corso da parte dell’UE la proposta di modifica di un regolamento europeo la cui discussione è prevista per maggio.
Cambiano i criteri di ponderazione del rischio
Acquistare una seconda casa potrebbe essere più costoso a causa della modifica di un regolamento UE che verrà discusso a maggio e che potrebbe interessare non solo l’Italia, ma anche altri Paesi europei più inclini a investire nel mattone. Si tratta di una modifica sostanziale dei criteri di ponderazione del rischio sui prestiti garantiti da ipoteca su immobile residenziale. La proposta andrebbe a cambiare il regolamento 575/2013 che definisce i criteri di ponderazione del rischio a cui devono far riferimento enti creditizi e imprese di investimento. Il testo che la Commissione invierà al Parlamento e che verrà discusso a fine maggio recepisce le linee guida su cui si sono accordate le banche centrali per limitare l’impatto dei crediti in sofferenza sui bilanci delle banche.
Trattamento di favore solo per le residenze principali
Il regolamento attuale distingue solo tra immobili residenziali e non, riservando ai primi una valutazione più bassa di rischio, mentre la modifica proposta riserverebbe questo trattamento di maggior favore alle abitazioni che siano anche residenza del debitore o che facciano capo a investitori o enti sociali che destinano l’immobile alla locazione.
Verrebbero quindi escluse le case vacanza o comunque le seconde case.
Mutuo seconda casa
La conseguenza effettiva di questa modifica andrebbe ad incidere sull’aumento del costo del mutuo della seconda casa. Vediamo meglio perché.
Quando le banche emettono un prestito devono effettuare un accantonamento in grado di ricoprirle in caso di insolvenza da parte del debitore. Più è alto il rischio, maggiore è la somma che viene accantonata e maggiore il costo dell’operazione per il cliente.
Per questo motivo ad esempio un mutuo finalizzato all’acquisto di un ufficio già ora ha un tasso molto più alto di quello applicato alle operazioni sugli appartamenti, mentre il tasso effettivo di un mutuo per una seconda casa è solo leggermente maggiore di quello per la prima casa.
Oggi su un mutuo che copre l’80% del valore dell’immobile, quando l’ipoteca riguarda una seconda casa si paga, a parità di banca, un tasso effettivo tra i 20 e i 40 centesimi più alto. Se l’accantonamento necessario fosse equiparabile a quello di un immobile non residenziale la differenza potrebbe salire almeno di altri 100 punti base.
* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.