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Nel novembre 1912 una delle iconiche copertine d’epoca della rivista mensile del Touring Club Italiano-Milano si apriva con la pubblicità dei radiatori ad acqua della Società Nazionale dei Radiatori.
Il primo termosifone fu brevettato dall’italiano Pietro de Zanna nel 1839, ma il modello ad acqua come lo conosciamo oggi sarà inventato nel 1855 dall’italo russo Franz Karlovich San Galli.
Dunque, a inizio Novecento erano già disponibili. La foto del giornale ritraeva un uomo che sorseggia del te seduto in poltrona, e una donna con in braccio un bebè nudo.
Tutti e tre erano davanti a un termosifone non molto diverso da quelli che si diffonderanno soprattutto nel dopoguerra.
Nell’illustrazione, il calorifero era posto sotto l’ampia finestra, mentre dall’esterno si intravedeva il panorama di una città innevata. Il posizionamento del radiatore non era casuale; già a quel tempo i termosifoni si posizionavano sotto le finestre, come quasi sempre accade.
Ma perché?
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Perché i termosifoni si mettono sotto le finestre
La motivazione principale è soprattutto di ordine funzionale, ossia per ottimizzare meglio la diffusione del calore, limitandone al massimo la dispersione, anche se negli ultimi anni si sono diffusi altri strumenti da adattare a seconda degli ambienti da riscaldare.
La scelta è motivata soprattutto dal meccanismo di funzionamento di un radiatore classico. Esso infatti riscalda l’aria circostante, ed è importante la velocità con cui viene distribuita nella stanza da riscaldare.
Un termosifone sotto la finestra aiuta a ridistribuire più velocemente il calore, poiché l’aria fredda che entra dalle finestre stessa viene riscaldata mentre passa sopra il radiatore.
Si creano così due correnti di aria calda e fredda. Quella fredda pesa di più e scende in basso. Quella calda invece tende a salire.
Un termosifone tradizionale in ghisa installato sotto la finestra risulta più efficiente del 30% dal punto di vista energetico. Questo meccanismo aiuta a redistribuire l’aria più velocemente. Ma anche l’efficienza di questa soluzione dipende da altre variabili.
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I termosifoni vanno sempre sotto la finestra?
In alcuni casi, la collocazione dei caloriferi sotto la finestra è dettata più da motivazioni pratiche, ossia per liberarsi di un ingombro che ostacola la presenza di un mobile o una scrivania.
Inoltre, se il muro che separa l’esterno dall’interno è più sottile e l’aria fuori è troppo fredda, l’efficienza rischia di ridursi.
Più è ampio il divario tra temperatura esterna e quella interna, più rapidamente si determinerà una dispersione di calore in casa.
In tal caso, si potrebbe migliorare l’efficienza, installando il doppio vetro sulle finestre per migliorare l’isolamento esterno.
Ma anche rifare il cappotto termico, per il quale sono previsti incentivi e Ecobonus per l’efficientamento energetico, può essere una soluzione.