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È così angusta da impedire il passaggio anche solo a un’automobile. Una stradina nel centro più antico di Milano, preservata dalle trasformazioni urbanistiche del capoluogo meneghino e, per questo, capace ancora di sprigionare l’antico fascino ottocentesco. È via Bagnera, nota come la strada più stretta della città, ma anche tristemente conosciuta per il suo passato inquietante. Un’area in cui il mistero è intriso di tragedia. Una via solo apparentemente insignificante. Scopriamo dove si trova e ripercorriamo la sua storia.
Cosa rende via Bagnera la strada più stretta di Milano
Le dimensioni estremamente ridotte la rendono unica nel panorama urbano milanese: via Bagnera ha una larghezza così limitata da non consentire neanche il passaggio di un veicolo nello spazio compreso tra le sue mura. La stradina, conosciuta come “la Stretta”, conserva il nome dall’epoca romana, quando era circondata da numerosi bagni pubblici.
È tra i pochi angoli di Milano rimasti immuni da demolizioni e privatizzazioni e mantiene intatta, dunque, l’originaria struttura ottocentesca. Potete imbattervi un quest’angolo silenzioso e poco soleggiato percorrendo la zona delle “Cinque Vie”, appena dietro la mondana via Torino, tra via Santa Marta e via Nerino. Un piccolo vicolo che ha più storia che spazio, contrassegnato da una cronaca che non lascia indifferenti.
La storia deI “Mostro di via Bagnera”
Oggi isolata e poco trafficata, in passato animata da una presenza oscura. Via Bagnera è stata teatro, nell’Ottocento, di efferati omicidi. Qui muoveva i suoi passi l’assassino Antonio Boggia, primo serial killer italiano, passato alla storia come il “Mostro di via Bagnera” o il “Mostro di Milano”. Proprio in questa strada viveva, in un piccolo magazzino, e uccideva a colpi di scure ogni malcapitato incontrato nella sua casa-ufficio.
Provate a percorrere via Bagnera di notte: un brivido correrà lungo la vostra schiena, nel pensare che proprio qui, in una strettoia a forma di L, lavorava come fochista, nella sede dell’allora comando militare austriaco, l’inquietante Boggia. Un uomo taciturno, dai modi calmi e bonari, religioso ed estraneo a vizi. Tranne a quello di fare a pezzi le persone e trasportare ne “La Stretta” i cadaveri.
Nell’ottobre del 2009 è stata ritrovata l’arma con cui il Mostro di via Bagnera uccideva le sue vittime: una mannaiada macelleria, oggi esposta al Museo di Arte Criminologica di Olevano di Lomellina. Leggenda narra che il fantasma dell’assassino continui a vagare per la milanese via Bagnera. Chissà che non possiate avvertirlo anche voi, sotto forma di una ventata di aria gelida, la stessa che, talvolta, pare avvolgere i passanti.
*Immagine in alto – credits to @lachiccamilanese