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Con l’avvicinarsi dell’inverno, uno dei primi pensieri è il costo del riscaldamento. E, se non si è tra i fortunati che possono permettersi un investimento extra per una stufa a pellet o un camino a bioetanolo, ci si troverà a dover ri-accendere i termosifoni.
Ma quanto costerà quest’anno? E quali strategie adottare per risparmiare?
Quali sono gli accorgimenti per risparmiare con i termosifoni?
Per risparmiare, prima di tutto è bene ottimizzare il funzionamento del riscaldamento evitando dispersioni di calore. Per un ambiente confortevole e per risparmiare in bolletta è fondamentale:
- eseguire la manutenzione degli impianti;
- controllare la temperatura degli ambienti e spegnere i termosifoni non appena raggiunto il livello di calore desiderato;
- monitorare le ore di accensione;
- installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone;
schermare le finestre al tramonto.
Bisogna inoltre promuovere la libera circolazione dell’aria calda liberando i radiatori da ogni ingombro: infatti tende, mobili e asciugabiancheria impediscono al calore di diffondersi per tutto l’ambiente rendendo i consumi meno efficienti del 15%.
Quanto tempo tenere accesi i termosifoni?
Per gli impianti di riscaldamento delle abitazioni in montagna e nelle regioni del Nord poste nella la zona E, gli impianti di riscaldamento possono essere accesi fino a 14 ore mentre sono 8 le ore consentite per le fasce costiere e il Sud Italia, nella zona B. Da ciò deriva una sensibile variazione del tempo necessario per riscaldare e mantenere caldo un ambiente.
La normativa consente di tenere una temperatura fino a 22 gradi. Gli esperti consigliano di mantenere il termostato sui 20-21° quando si è in casa e di abbassarlo tra i 16-18° se si esce. Questo consentirà di risparmiare: infatti, per ogni grado in meno si abbattono i consumi dal 5 al 10% mentre, dai 20° in su, la spesa aumenta del 6/7% per ogni grado.
Quanto consuma un calorifero acceso per un’ora?
L’energia consumata in un’ora di riscaldamento nella stagione invernale è variabile ed è influenzata da svariati fattori come l’isolamento termico ma, facendo una media, possiamo dire che di norma parliamo di un intervallo di 2-12 kWh, pari a 0,25-1,5 mc/ora.
Le stime dicono che il costo medio e domestico di 1 kWh per alimentare una caldaia a gas metano è pari a 0,11 euro. Moltiplicando tale costo per 5,23 kWh si otterrà 0,57 euro, ossia il costo orario approssimato. Assumendo che la metratura dell’appartamento si di circa 100 mq si spendono 0,57 euro all’ora.
Le abitudini personali della famiglia, lo stile di vita e il tempo trascorso in casa, incidono sui costi, in positivo o in negativo, su questi valori. Secondo una stima diffusa da ARERA (Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico) ogni famiglia spende grossolanamente all’anno circa 900 euro per gli impianti di riscaldamento domestico con un costo medio che si aggira attorno agli 80 euro mensili.