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Dopo due anni di pandemia, in vista dell’estate aumentano le richieste delle concessioni demaniali in zone marittime. Società che gestiscono ristoranti o stabilimenti balneari chiedono il rinnovo dei permessi rilasciati, con una durata temporanea, già lo scorso anno.
I costi e gli esempi di Bari
A Bari una società che fa riferimento a un ristoratore chiede il rinnovo della concessione per 498 metri quadri di locale e uno storico stabilimento attende la proroga del permesso per altri 120 giorni per un’area di 425 metri quadri.
Con l’arrivo della stagione estiva in città è scattata una corsa al rinnovo delle concessioni: permessi di durata temporanea per i quali verranno pagati canoni di locazione dall’entità di 2.600 euro all’anno.
A stabilire il canone demaniale di 2.698 euro non è certo il Comune di Bari che si limita a ricevere il pagamento degli imprenditori per conto del Demanio. Le tariffe sono il frutto di considerazioni nazionali a fronte delle quali, con un decreto, nel 2020 il governo ha stabilito che non dovessero essere inferiori ai 2.500 euro.
Alcune realtà
Tra le molte realtà che vivono questa condizione possiamo citarne due come esempio:
- la società Mob srl che pagherà 2.698 euro per la concessione di una zona del demanio situata accanto alla spiaggia di Torre Quetta. La superficie, per la quale lo scorso anno era stata rilasciata una concessione demaniale provvisoria che dovrà essere rinnovata per altri 12 mesi, comprende circa 500 metri quadri sui quali verrà realizzata una piattaforma in legno adibita a sdraio, ombrelloni e a un chioschetto che offrirà bevande e alimenti.
- 2.698 euro è anche l’importo che dovrà pagare il Circolo Barion che ha chiesto il rinnovo della concessione annuale per un’area marittima di 3.600 metri quadrati sui quali è possibile posizionare pontili galleggianti (per circa 438 metri quadri) utili all’ormeggio di imbarcazioni.