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Passare dai riscaldamenti tradizionali a gas, agli impianti o stufe a biomasse può far risparmiare nell’acquisto e nell’installazione grazie agli incentivi e ai contributi nazionali e regionali stanziati dalle singole regioni. La corsa al pellet ha determinato un raddoppio del costo di questo combustibile, specie da quando si è aggravata la crisi energetica. Sono in tanti, oggi, a domandarsi se con la stufa a pellet si risparmia davvero. È così?
Quanto consuma una stufa a pellet?
La stufa a pellet è una delle soluzioni di riscaldamento per la casa a biomasse, vale a dire che il calore viene generato da sostanze organiche, quali legna, cippato, materiali di scarto delle industrie alimentari o agricole, e appunto il pellet, quest’ultimo più conveniente della legna e più amico degli incentivi statali e regionali, poiché fonte più sostenibile e meno inquinante.
La caldaia a biomassa è simile a quella tradizionale a gas, ma il costo di un impianto può oscillare da 2.500 a 4.500 euro in base al rendimento e al fabbisogno necessario e proporzionato alle dimensioni di una casa. L’investimento può salire fino a 10mila euro, col vantaggio però di poter ammortizzare più facilmente il costo grazie al minor prezzo del pellet e alle detrazioni fiscali degli Ecobonus.
A oggi, il pellet resta un combustibile conveniente, almeno dai dati forniti dall’Associazione Italiana Agroforestali (Aiel). Per coprire il fabbisogno di una casa di circa 100 metri quadrati con la stufa a pellet si risparmia il 30% rispetto agli impianti a gas naturale.
Quanto costa il pellet oggi
Il prezzo del pellet è costantemente in risalita, ma questo fattore dipende dalla carenza di materiale e dell’aumento della richiesta. Tuttavia, i maggiori costi si compensano con i contributi a fondo perduto e i Bonus previsti dalle singole regioni e destinati a chi possiede impianti alimentati a biomassa, soprattutto per quelli con classificazione ambientale da 4 stelle in su.
Le misure decise dal governo nel primo trimestre del 2023 hanno contribuito al contenimento dei costi del pellet. Inoltre, la Legge di Bilancio ha previsto la riduzione dell’Iva sul pellet dal 22% al 10%.
Un sacco di pellet da 15 Kg oggi costa mediamente 18 euro, che con l’Iva al 10% verrebbe circa 20 euro. Una stufa da 8 kWh in un appartamento di circa 90 mq, accesa 12 ore al giorno, nelle giornate più fredde, dovrà essere alimentata con un totale di circa 150 sacchi da 15 Kg per 130 giorni di freddo in un anno. Il pellet per un anno intero ci costerà 3mila euro (150 sacchi x 20 euro).
Alle stesse condizioni, con una stufa a gasolio, dovremo acquistare 2.400 litri di gasolio, che allo stato attuale è quotato a 1,50 euro al litro. Con una stufa a gasolio avremo speso 3.600 euro (600 euro in più). Senza contare incentivi e contributi previsti per gli impianti a biomasse, che in un decennio ci faranno risparmiare molto di più.
Infine, se acquistassimo pellet in grosse quantità, facendone una scorta, potremmo risparmiare la metà.
Un ulteriore suggerimento è quello di consultare periodicamente i bandi regionali con contributi rivolti ai cittadini che scelgono biomasse o l’installazione di pannelli solari termici per la sostituzione di caldaie tradizionali. Sicuramente il risparmio economico con una stufa a pellet si può determinare nel medio-lungo periodo.
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