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Intervista a Mario Pagliaro, Academia Europaea, Elected Member – Research Director, Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati, CNR – In collaborazione con l’Ufficio Stampa CNR.
In queste ultime settimane, si fa tanto parlare di una soluzione (antica) di cottura, per risparmiare energia in cucina, ovvero cuocere la pasta a fuoco spento.
Ne abbiamo parlato, ancora, con Mario Pagliaro, dirigente di ricerca al Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Cottura passiva: qual è la sua origine e cosa prevede?
È un’antica modalità di cottura per cui pasta, riso, legumi e minestre vengono immersi in acqua bollente e scaldata per pochi minuti, per poi spegnere la fiamma e lasciare il cibo nella pentola col coperchio a cuocere.
La cottura avviene più lentamente, ma va a completezza, mentre diminuisce la quantità di combustibile impiegato per scaldare l’acqua.
Cuocere la pasta a fuoco spento: è davvero possibile? Cosa servirebbe per farlo?
Più che a fuoco spento, è possibile ad esempio usare efficienti ed ecologici fornelli a induzione elettromagnetica, particolarmente vantaggiosi per gli oltre 1 milione di famiglie italiane che posseggono un impianto fotovoltaico.
L’energia elettrica sostituisce la combustione del gas, mentre l’energia elettrica proviene dal sole durante il giorno oppure dalla rete durante la sera, in regime di “scambio” con quella in eccesso tipicamente prodotta dall’impianto fotovoltaico e non consumata durante il giorno.
Quanto si risparmierebbe?
Fino a 200 euro di gas all’anno per una famiglia media, specie per chi – e sono ormai decine di migliaia di famiglie in tutta Italia – all’impianto fotovoltaico ha abbinato un pacco batterie al litio.
In quel caso, la quota di energia autoprodotta ed autoconsumata passa dal 30 al 70 per cento, e di fatto si utilizza quasi sempre energia elettrica autoprodotta gratuitamente dal sole.
Inutile sottolineare, credo, come chi ha fatto questo investimento nel corso degli ultimi 2 anni oggi ne sia soddisfatto, considerando il rientro della cifra investita in tempi praticamente lampo.
Sono le stesse persone che, se davvero andremo incontro ai blackout programmati, continueranno ad avere l’energia elettrica a casa giorno e notte.
Se me lo consente, era vero quanto scrivevamo in un nostro libro del 2018 che intonammo “Helionomics”: le nuove tecnologie dell’energia, in primis quelle dell’energia solare, avrebbe donato un valore completamente nuovo al patrimonio edilizio italiano.