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Grandi opere architettoniche come il Grattacielo Pirelli di Milano e l’Hotel Parco dei Principi di Sorrento, una vasta produzione nel settore dell’arredo con pezzi diventati iconici e poi libri, riviste e perfino l’istituzione di un premio – il Compasso d’Oro – che ancora oggi celebra i migliori progetti italiani di design.
Con il suo carattere estremamente eclettico e la sua lunga e articolata carriera, Gio Ponti – considerato uno dei maestri dell’architettura italiana, ma anche designer, critico, direttore artistico e saggista – ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’abitare.
In Italia e anche all’estero.
La vita di Gio Ponti
Giovanni Ponti, detto Gio, nasce a Milano il 18 novembre 1891 ed è lì che dopo il liceo classico si laurea in architettura.
Nel 1923 inizia a lavorare come designer per Richard Ginori, industria di ceramiche di cui diventa direttore artistico e rinnova radicalmente la produzione; e, proprio grazie alle sue ceramiche, nel 1925 viene premiato con il Grand Prix all’Exposition des Arts Décoratifs di Parigi.
Nel 1928 nasce una delle sue più “creature” di maggiore successo: fonda insieme all’editore italiano Gianni Mazzocchi la rivista Domus, che in pochissimo tempo diventa un punto di riferimento per esperti e appassionati di abitare contemporaneo.
Nel 1933, assume con successo la direzione artistica di Fontana Arte e più tardi diventa anche docente al Politecnico di Milano.
Sono di metà anni Cinquanta, invece, l’istituzione del Premio Compasso d’Oro e il Grattacielo Pirelli a Milano, a cui nel decennio successivo seguono altre opere architettoniche anche all’estero.
Il 16 settembre 1979 muore a Milano nella sua casa di via Dezza, manifesto del suo design domestico.
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Gli arredi più famosi di Gio Ponti
Tra gli oggetti più interessanti e apprezzati realizzati da Gio Ponti c’è, senza dubbio ,la Superleggera: una sedia, tuttora prodotta da Cassina, progettata per rivedere e migliorare una seduta impagliata tipica dell’artigianato ligure; presentata nel 1957, diventa in pochissimo tempo uno dei simboli più noti del design italiano.
Da ricordare anche la lampada Bilia ideata nel 1932 per Fontana Arte con una sfera poggiata, in apparente impossibile equilibrio, su un cono che fa da base.
Ancora, la poltrona D.153.1, disegnata nel 1953 per la sua abitazione privata di via Dezza a Milano, e ora prodotta da Molteni & C. insieme a tanti altri pezzi firmati dal maestro milanese.
Le frasi più celebri di Gio Ponti
Il pensiero e gli insegnamenti di Gio Ponti sono attualissimi anche oggi, a distanza di oltre quarant’anni dalla sua morte. Tra le sue frasi più celebri:
- “Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l’acciaio, non è il vetro l’elemento più resistente. Il materiale più resistente nell’edilizia è l’arte”.
- “Amate l’architettura, la antica, la moderna. Amate l’architettura per quel che di fantastico, avventuroso e solenne ha creato – ha inventato – con le sue forme astratte, allusive e figurative che incantano il nostro spirito e rapiscono il nostro pensiero, scenario e soccorso della nostra vita”.
*Immagine in alto – Credits to Gioponti.org/it