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Gli interessi sui mutui ipotecari, che avevano già superato il 4% con il costo del denaro all’1,25%, hanno subito un nuovo rialzo del 2% dalla Banca centrale europea. A questo punto, è possibile immaginare che sforino la soglia del 5%.
A distanza di neanche due mesi dalla prima mossa della Bce, e in uno stato di vulnerabilità economica ormai diffusa, la rapidità con cui si sta realizzando il piano record dei tassi dell’Eurotower comincia, dunque, a generare un clima di sfiducia, con forti implicazioni sociali e finanziarie per famiglie e imprese.
A sottolinearlo è stata un’analisi della Fabi
Credito bancario: com’è stato il comportamento degli italiani negli ultimi anni
I cittadini italiani, storicamente diffidenti a ricorrere a sistemi di credito bancario, hanno cominciato a essere sempre più favorevoli e interessati all’idea, grazie a tassi favorevoli e agevolazioni fiscali.
I dati sui prestiti di fine estate rappresentano un segnale di discontinuità e preoccupazione perché subiscono i primi effetti del rincaro dei tassi europei e, soprattutto, i timori per quelli che ancora dovranno realizzarsi.
Quali sono le principali cause di questa rinnovata diffidenza nei sistemi di credito bancario? Possiamo annoverare certamente:
- i tassi per le nuove erogazioni: potrebbero sforare il tetto del 5% già nei prossimi mesi;
- l’aumento dello spread: incombe sui prestiti già concessi a tasso variabile.
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Analisi Fabi: i dati sull’andamento delle concessioni ai mutui
Nei primi sette mesi del 2021, i finanziamenti delle banche alle famiglie e alle imprese sono cresciuti in media dello 0,4%. Un ritmo ben inferiore rispetto alla media registrata nell’ultimo quinquennio e pari all’1,2%. Questo è quello che sottolinea l’analisi condotta da Fabi sull’andamento delle concessioni ai mutui.
La situazione dei mutui ipotecari
Per i mutui ipotecari, il rallentamento nella crescita è stato ancora più evidente perché, mentre il ritmo di espansione a partire dal 2018 è stato, in media, del 4,6%, nel corso del 2022 i molteplici fattori di incertezza hanno modificato il generale clima di fiducia di tutti i prenditori di prestiti.
Gli insegnamenti dalla crisi del 2008: quali sono le previsioni per l’Eurozona?
La crisi finanziaria del 2008 continua a dare insegnamenti utili ancora oggi, specialmente per poter formulare qualche indicazione, non previsione, per il futuro.
14 anni fa, il rialzo dei tassi è stato il più alto di sempre e ha preceduto una politica accomodante della Bce per i 15 anni a seguire.
Questo dato potrebbe anticipare l’allarme finanziario per tutte quelle fasce della popolazione per i quali il rischio di imminente povertà potrebbe trasformarsi presto in realtà di sovra indebitamento.
Un confronto con il resto d’Europa
L’analisi si concentra anche sul confronto europeo: per i finanziamenti dedicati all’acquisto della casa, alle famiglie italiane è richiesto un tasso di interesse medio del 2,62% per scadenza fino a 5 anni, contro un livello medio dell’1,58% delle famiglie francesi e del 2,27% per quelle spagnole.
In parole povere, in Italia gli interessi sono quasi il doppio rispetto alla Francia e comunque più alti rispetto alla Spagna.