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Prima di comprare casa all’asta è consigliato sapere tutte le varie procedure e come agire nel caso in cui la struttura sia un abuso edilizio, essendo un episodio sempre più ricorrente.
Post pandemia il mercato delle case all’asta è cresciuto ampiamente, anche a causa della condizione poco felice che molte famiglie italiane stanno passando in questo momento.
Capita, però, di incorrere in un acquisto all’asta di un immobile con abuso edilizio; quindi, occorre sapere come muoversi e come agire nei due differenti casi: casa acquistata all’asta con abusi edilizi sanabili e casa acquistata all’asta con abusi edilizi non sanabili.
Che cos’è un abuso edilizio
L’abuso edilizio è definito come un intervento edilizio che non ha avuto le dovute autorizzazioni amministrative e, a causa di ciò, può essere anche sanzionato penalmente. Capita sempre più spesso purtroppo ed è sicuramente un problema da affrontare.
Bisogna innanzitutto essere in grado di riconoscere un abuso edilizio, consigliamo infatti di essere affiancati da un esperto in quanto le regole cambiano di regione in regione.
Quindi, soprattutto prima di una ristrutturazione, è fondamentale avere un check dell’immobile ed eventualmente sapere come regolarizzare eventuali problemi.
Cosa fare se l’ immobile comprato all’asta ha un abuso edilizio
Se avete acquistato una casa all’asta o un qualsiasi immobile all’asta con un abuso edilizio, l’unica cosa che si può fare è avviare una procedura di sanatoria, che permetterebbe di regolare l’immobile.
Quando si richiede la sanatoria
La procedura di sanatoria, anche chiamata domanda di condono immobili all’asta, è obbligatorio farla entro 120 giorni dal trasferimento del contratto, anche se i termini non sono chiari al dettaglio.
C’è da considerare anche il corso della burocrazia che in questi casi è lenta, quindi occorre operare con la dovuta accortezza.
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Sanatoria per un immobile comprato all’asta sanabile
La procedura di sanatoria nel caso appena descritto di immobile sanabile è prevista nei seguenti casi:
- l’immobile è costruito senza licenza;
- l’immobile è costruito diversamente dalla sua licenza edilizia;
- vi è un procedimento di annullamento e quindi inefficacia delle sue autorizzazioni edilizie. In questo caso le stesse amministrazioni possono esprimere un parere favorevole;
- è impossibile demolire la parte abusiva senza compromettere il resto;
- l’illecito è precedente all’ultima legge a riguardo (2003), ma occorre sempre verificare;
- l’abuso è di lieve entità ed è esplicitamente definito sanabile;
- ci sono richieste di condono mai prese in considerazione o se non si è mai versata l’oblazione.
Come accennato, questi sono i casi in cui la casa che acquistata potrà essere sanata da eventuali abusi. Tuttavia, non sempre la sanatoria è applicabile.
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Cosa fare se l’immobile all’asta non è sanabile
Se l’abuso non risulta sanabile, chi lo compra all’asta ha l’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi.
Cosa vuol dire stato dei luoghi? Vuol dire che il compratore dovrà rimettere tutto a norma, sanare a proprie spese l’immobile, portandolo allo stato originale.
Tutto ciò che si spende per l’intervento di eliminazione degli abusi verrà decurtato dal prezzo di stima.
Infine, ricordiamo che nella norma gli immobili non sanabili devono essere segnalati prima di essere messi all’asta e quindi il compratore saprà in precedenza di questa problematica.