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Con la crescente diffusione di internet e la richiesta di connessioni sempre più veloci, la fibra ottica diventa una scelta sempre più frequente anche per chi vive in una casa in affitto. Ma chi deve pagare l’allaccio della fibra ottica in un contesto di locazione?
Le spese per la rete superveloce e la fibra spettano all’inquilino in affitto o al proprietario di casa? Dipende da diversi fattori, vediamo quali.
Cosa comprende l’affitto?
In genere, un contratto di locazione per una casa in affitto comprende alcune spese a carico dell’inquilino che ci vive, a patto che sia tutto specificato nel contratto. L’affitto comprende sicuramente il canone di locazione (il corrispettivo che l’inquilino deve pagare al proprietario per l’utilizzo dell’immobile).
Può comprendere o escludere anche altre spese, quali:
Spese condominiali
Le spese condominiali sono i costi necessarie per la manutenzione e la gestione delle parti comuni dell’edificio, come le scale, l’ascensore, il giardino, ecc.
Sono generalmente ripartite tra i condomini in base ai millesimi di proprietà.
Le utenze
Le utenze sono le bollette, quindi le spese per i consumi di acqua, luce, gas, telefono, ecc.
Le utenze possono essere intestate all’inquilino o al proprietario, a seconda degli accordi tra le parti.
Le tasse e le imposte
Le tasse e le imposte relative all’immobile, come l’IMU e la TASI, sono generalmente a carico del proprietario. Tuttavia, in alcuni casi, le parti possono accordarsi diversamente.
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L’accesso a Internet è compreso nell’affitto?
Non esiste una legge specifica che definisca internet come un bene di prima necessità. Tuttavia, diverse disposizioni legislative e normative riconoscono l’importanza di internet per la vita quotidiana e ne favoriscono l’accesso. Ad esempio, la legge numero 97 del 2013 (Legge Bersani) ha previsto l’obbligo per i comuni di installare reti Wi-Fi gratuite nelle aree pubbliche. Mentre l’attuale Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) prevede un investimento di 6,5 miliardi di euro per la diffusione della banda ultralarga su tutto il territorio italiano.
In generale, in un contesto locativo, l’inquilino è tenuto a pagare solo le spese espressamente indicate nel contratto di locazione.
Internet, in tutte le sue modalità di fornitura (compresa la fibra ottica), generalmente non è incluso nell’affitto. Soprattutto la fibra ottica, che richiede investimenti in opere edilizie in caso di assenza dell’infrastruttura per la rete veloce.
Ad ogni modo, il canone di locazione comprende solo il corrispettivo per l’utilizzo dell’immobile e non include le spese per i servizi di telecomunicazione, come internet e telefono.
L’inquilino è quindi libero di scegliere il gestore e l’offerta internet che preferisce e di attivare una linea a proprio nome. In alcuni casi, il proprietario può aver già attivato una linea internet nell’immobile e l’inquilino può subentrare al contratto.
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Chi paga l’allaccio alla fibra ottica in una casa in affitto?
Per rispondere a questa domanda bisogna valutare alcuni aspetti e variabili. Ecco quali:
Verificare il contratto di locazione
Il primo passo è controllare il contratto di locazione per vedere se sono presenti clausole specifiche che regolano l’allaccio della fibra ottica. In alcuni casi, il contratto potrebbe già prevedere chi debba sostenere i costi dell’installazione.
In assenza di clausole specifiche nel contratto, si fa riferimento alla normativa vigente.
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L’installazione della fibra ottica
Se l’allaccio della fibra ottica non richiede opere murarie invasive (ad esempio, se i cavi passano attraverso canaline già esistenti), in genere il costo è a carico dell’inquilino.
Se l’installazione richiede opere murarie (ad esempio, fori nei muri o canalizzazioni), la situazione è più complessa. In questi casi, il costo potrebbe essere a carico del proprietario, in quanto si tratta di una modifica che aumenta il valore dell’immobile.
Gli accordi tra proprietario e inquilino
Indipendentemente da quanto previsto dalla legge o dal contratto, le parti (inquilino e proprietario) sono sempre libere di accordarsi autonomamente su chi debba sostenere i costi dell’allaccio alla fibra ottica.
Il proprietario è obbligato ad allacciare la fibra ottica?
Il proprietario di casa non può essere obbligato dall’inquilino ad allacciare la fibra ottica. L’allaccio è considerato un intervento che può comportare modifiche all’immobile, come la posa di cavi e la realizzazione di fori nei muri. Il proprietario non è tenuto a dare il suo consenso a tali modifiche, salvo accordi diversi tra le parti.
Tuttavia, né il proprietario, neppure il condominio, possono opporsi all’installazione della fibra ottica.
Inoltre, il proprietario non può negare l’allaccio della fibra ottica se:
L’intervento non richiede opere murarie invasive
Se l’allaccio della fibra ottica può essere realizzato utilizzando canaline già esistenti o senza danneggiare l’immobile, il proprietario non può opporsi.
L’inquilino si impegna a ripristinare lo stato dei luoghi
L’inquilino può offrire di ripristinare lo stato dei luoghi a sue spese al termine del contratto di locazione.
Inoltre, dal 1° gennaio 2023, il nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche prevede che i proprietari di immobili siano tenuti a consentire l’installazione della fibra ottica negli edifici, a condizione che l’intervento non rechi danni all’immobile.
Prima di richiedere l’allaccio della fibra ottica, all’inquilino si consiglia di:
- leggere attentamente il contratto di locazione per verificare se sono presenti clausole specifiche;
- concordare con il proprietario le modalità di realizzazione dell’intervento e le eventuali spese;
- richiedere al proprietario di rilasciare un’autorizzazione scritta all’allaccio della fibra ottica.